Fab Paris 2024

FAB Paris
The new rendez-vous with masterpieces

2022 Edition

In February 2022, two leading French art fairs – the venerable Biennale, one of the world’s oldest art fairs (formerly known as La Biennale des Antiquaires) and the fast- growing Fine Arts Paris – announced that they had merged to create a new annual flagship event in Paris celebrating art from the Antiquity to present day.

The same year, the inaugural edition of Fine Arts Paris & La Biennale took place at the prestigious Carrousel du Louvre.
A showcase of art, culture, savoir-faire and heritage, Fine Arts Paris & La Biennale presented in 2022, with  86 internationally renowned galleries and talented young dealers a carefully selected artworks spanning no fewer than 14 categories, including Antiquities, Old Masters, Antique Furniture, Modern & Contemporary Art, Tapestries, Ceramics, Jewellery but also Tribal Art, Asian Art, Islamic Art and Books & Manuscripts.

Amart 2024, Palazzo della Permanente, dal 6 al 10 novembre, stand 25

La Galleria W. Apolloni e la Laocoon Gallery di Roma e Londra partecipano ad AMART al Palazzo della Permanente di Milano, dal 6 al 10 novembre, Stand n. 25.

 

La Galleria W. Apolloni di Roma, che tra un paio d’anni festeggerà il centenario dalla sua fondazione, sbarca a Milano portando in mostra un carico di capolavori dell’arte milanese di quell’elegante tempo neoclassico in cui la città fu il maggior centro irradiante dell’illuminismo in Italia, e poi capitale del Regno d’Italia voluto da Napoleone.

 

Sono esposte infatti le quattro grandi tempere su tela di Andrea Appiani che illustrano il mito di Europa e di Giove trasformato in toro che furono del conte Ercole Silva, già nel suo palazzo di Milano e poi nella famosa sua villa di Cinisello, dove egli aveva dato il primo esempio di quell’arte di comporre i giardini alla maniera inglese che introdusse per primo in Italia. Le tempere di Appiani sono come affreschi mobili, come finestre che si aprono su grandi paesaggi popolati dalle figure del mito in cui l’antico ricordo delle vedute ideali di Claude Lorrain si mescola allo studio della Galatea affrescata da Raffaello alla Farnesina.

 

I dipinti trasformano lo spazio dello stand in un’aulica saletta a cui doveva fare da controcanto un arredo degno di essa.

Ecco infatti una fioriera di marmo e di bronzo dorato, forse disegnata da Pelagio Pelagi, ornata con figure di amorini e amorine incantevoli, piccolo monumento di un lusso prezioso e raffinato, dove la virtù dello scalpello e l’eccellenza della scultura fusa e dorata a fuoco superano di molto le contemporanee produzioni neoclassiche francesi.

 

Tutt’intorno sei eleganti sedie provenienti da Palazzo Reale, colorate in grigio azzurro come un cielo velato di nebbia. Furono portate via dall’Italia dai Savoia in esilio e sono riaffiorate vent’anni fa in una vendita all’asta londinese. Riportate a Milano, sarebbe auspicabile tornassero alla loro sede originaria.

 

Alle pareti, accanto ai dipinti di Appiani, svariati suoi disegni: uno preparatorio per il quadro Apollo e Narciso, uno per le gambe di Giacobbe nella pala di Alzano Maggiore, un altro ancora per un gruppo di personaggi che animavano il sipario del Teatro dei Filodrammatici. Altri due schizzi di Appiani sono stati dedicati e donati da Gaetano Cattaneo a Giulietta Manzoni, figlia di Alessandro. Gaetano (1771-1841), cugino del più famoso Carlo, fu disegnatore alla Zecca di Milano e conservatore del Gabinetto Numismatico. Fu lui a impedire che Napoleone mandasse allo squaglio le preziose monete d’oro antiche della collezione ora al Castello Sforzesco. Con Carlo Porta è raffigurato da Giuseppe Bossi nel famoso ritratto di gruppo degli amici della “cameretta” a Brera.

Di Gaetano disegnatore è qui, in un piccolo foglio, lo studio di una medaglia di Napoleone del 1806, in cui sono iscritti a margine i versi del manzoniano 5 maggio.

 

Oltre ai disegni di Appiani, vi sono tre eccezionali ritratti di donna, uno di bella ignota, ritratta a due colori dal grande Luigi Sabatelli (1772-1850), fiorentino ma Professore a Brera per quasi cinquant’anni. L’altro è del famoso Vivant Denon (1747-1825), incisore dilettante, scrittore galante ma anche impavido viaggiatore in Egitto con Bonaparte che lo nominò al ritorno primo direttore del Louvre, ovvero del Musée Napoléon, ripieno di tutti i furti d’arte di cui furono capaci i francesi nell’Europa conquistata. È un disegno preparatorio per l’incisione del ritratto di Isabella Teotochi Albrizzi (1760-1836), che a Venezia, dove Denon era fuggito per scampare al Terrore rivoluzionario (e fare un po’ di spionaggio), divenne la sua amante restando poi sua amica per tutta la vita. Isabella era di Corfù e a Venezia tenne un salotto artistico letterario dove concorsero tutti gli ingegni del suo tempo, non ultimo il Foscolo, che spulzellò diciassettenne.

 

Il terzo ritratto è di un’altra famosa gran donna, Cristina Trivulzio di Belgioioso (1808-1871), patriota, letterata, eroina della Repubblica Romana, viaggiatrice, educatrice pioniera dell’emancipazione femminile. Lo ha tracciato a matita Francesco Hayez, proprio quando ella posava per il famoso ritratto in nero che è uno dei più belli – anche grazie a lei –  di Hayez e di tutto l’ottocento romantico italiano.

Ad Hayez è dedicata una parte dell’esposizione che procede verso l’ottocento risorgimentale, trionfante nel movimentato bozzetto per la Sete dei Crociati sotto le mura di Gerusalemme, ispirato al poemetto di Tommaso Grossi poi glorificato dalla musica di Giuseppe Verdi. Il quadro, smisurato, fu commissionato da Carlo Alberto, ma venne consegnato a Torino solo nel 1850,  dopo la morte del re – ancora solo di Sardegna – in esilio.

Il grande affresco che Hayez dipinse nel 1837 nella medaglia ovale al centro del soffitto della Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale – la stessa sala che aveva ospitato i Fasti di Napoleone di Andrea Appiani – raffigurava l’apoteosi di Ferdinando I d’Austria, non proprio un’impresa di cui andare fieri per un pittore che viene identificato come il pittore risorgimentale per eccellenza. Forse dunque non dovremmo troppo piangere se una bomba alleata l’ha fatto scoppiare in mille pezzi nel 1943. Qui alla Permanente un disegno preparatorio ricorda questa grande opera dimenticata in cui Hayez si mascherò da pittore barocco per la gloria della casa d’Asburgo. Mascherarsi del resto non gli era difficile: in un piccolo acquerello di sua mano lo vediamo nelle vesti di Giulio Romano. Era il 30 gennaio 1828, e per il ballo in maschera del Conte Batthyany, gran signore ungherese inviato imperiale a Milano, l’artista non solo disegnò il suo, ma quasi tutti gli altri costumi degli aristocratici invitati: c’erano paggi rinascimentali, guerrieri musulmani, corsari greci, dame e cavalieri del ‘400, re e regine del ‘500, personaggi di Shakespeare e di Walter Scott, come se fossero state mescolate le figure di tanti diversi mazzi di carte, francesi, piacentine, napoletane, tedesche. Un’immagine quasi allegorica del Romanticismo come grande e confusa carnevalata.

La Galleria del Laocoonte, o Laocoon Gallery come si declina nella sua doppia natura di spazio per mostre sul ‘900 italiano tanto a Roma quanto a Londra, ha preso per sé una parete intera dello stand n. 25, ma esterna, affinché i colori squillanti, le forme sintetiche e i messaggi ad effetto che caratterizzano la sua ricca scelta di “Cartelloni e Copertine” non turbassero la raccolta quiete dell’adiacente allestimento neoclassico. Riprendendo il titolo di una fortunata mostra già allestita nella fiorentina galleria Pio Fedi nel 2015, la Galleria del Laocoonte ha voluto mostrare il meglio degli “artisti illustratori per la pubblicità e l’editoria” dove protagonisti non sono i manifesti o le copertine stampate, ma le opere e i bozzetti originali di mano dell’artista che furono all’origine della loro riproduzione meccanica. Proprio alla Permanente, dove nel 1965 fece storia la mostra organizzata da Attilio Rossi sul manifesto italiano nel centenario della sua produzione litografica. Una bella coincidenza. Già allora si capì che non era stata tanto l’arte moderna a creare il manifesto pubblicitario, ma proprio le divoranti necessità di comunicare velocemente ed efficacemente della pubblicità a semplificare sempre più le espressioni dell’arte moderna.

Si veda l’essenzialità della tela dipinta da Savignac per il Cinzano Soda, con solo il bianco, il blu e il rosso del marchio Cinzano, e il giallo di un rovente cielo arroventato dal solleone: l’omino blu che sorseggia la bibita rossa diventa un’immagine indelebile nella nostra mente che pavlovianamente penserà al Cinzano Soda al primo accenno di calura.

 

Altrettanto essenziale ma figurativamente più raffinato, cosciente dell’arte antica che domina il genio dei luoghi italiani, è Duilio Cambellotti, che per invogliare alla cura delle acque di Chianciano, suscita dalla terra antiche divinità arcaiche, flessuose dee delle sorgenti che versano il loro benefico,  liquido flusso da inesauribili antiche giare di terracotta.

 

Elegante, apparentemente frivola, è l’arte di Umberto Brunelleschi che a Parigi compose infiniti idilli di maschere galanti in pochoirs di colorata grazia. Altrettanto graziosamente ci invita a comprare un’automobile Fiat appena uscita di fabbrica, o a degustare il cacao olandese Van Houten.

Meno noto, anche perché raro, è Primo Sinopico (pseudonimo del sardo Raoul de Chareun), illustratore di geniale essenzialità fiorito negli anni ’30: può mostrarci un elefante che porge un fiore con la sua proboscide, o un albero visto dal punto di vista degli scoiattoli che lo abitano, ma davvero speciali sono i suoi omini minuscoli e sintetici come segni tipografici. Essi sono una scherzosa, ma non meno inquietante, profezia sulla fine di ogni differenza quando gli uomini si riducono a masse formicolanti.

Un genio bizzarro come Mino Maccari non poteva certo accettare gli obblighi di decoro che una società pubblicitaria può imporre, ma proprio per questo, quando per esempio deve produrre le copertine per la rivista “Carte Parlanti” dell’editore Vallecchi, il risultato del suo anarchico estro diventa davvero sorprendente. Quasi non c’è più spazio nella parete, ma possiamo ancora nominare Pino Pascali che lavorava alle animazioni dei caroselli televisivi, di cui qui vi è un “frame” di un arlecchino danzante servito a dar gloria a dei pelati in scatola che portavano il nome del multicolore eroe della commedia dell’arte.

Salon du Dessin 2024

Presided over by Louis de Bayser, the Salon du dessin is a unique event with an international reputation, and has become the main reference in the world of collecting drawings.

Collectors, specialists, curators, scholars and connoisseurs from all over the world participate in this event that occupies a major position in the world of the art market.

In all, over 1000 drawings will be gathered together in the historical environment of the Palais Brongniart, for your utmost pleasure.

In 2023, the Salon du dessin hosted 39 galleries specializing in Old Master, modern and contemporary drawings including the most prestigious of the profession.

Brafa 2023, 29 january – 5 february, Brussels expo

Apolloni has been in the art business for three generations and is one of Rome’s oldest and most illustrious antiques shops, selling many masterpieces to museums in Italy and abroad. After almost half a century the gallery has moved from Via del Babuino to the main ground floor rooms of the famous Palazzo Patrizi in Via Margutta 53b, Rome’s most artistic street. The building was constructed to house studios for artists and was where Picasso worked when in Rome in 1917. It is also where the British Academy was housed until 1937. The spacious rooms with their high ceilings and tall windows are ideal for displaying art, while the secret garden at the back, full of classical fragments and covered in ivy, unquestionably makes this one of the most beautiful galleries in Rome.

Founded : 1929

Specialisations

17th-19th century paintings, drawings, sculpture and works of art

Associations

A.A.I. Associazione Antiquari d’Italia

Fairs

FIERA ANTIQUARIA CITTÀ DI MODENA, Frieze Masters – London, Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma, FlashBack Torino, Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, WopArt Lugano

Salon du dessin 2023, from March the 22nd to the 27th

Directed by Marco Fabio Apolloni, the gallery has existed for three generations. During its successful history, it has sold many masterpieces to museums in Italy and abroad.

In 2012, Marco Apolloni and his wife founded Galleria del Laocoonte, presenting works by 20th century Italian artists through exhibitions in their gallery in Rome, fairs in Europe and even in museums.

Seven years later, they opened the Laocoon Gallery in London, presenting not only the best examples of paintings and drawings by Italian Old Masters, sculptures, fine art and furniture, but also works by early 20th century Italian artists, many of whom are completely unknown to the international market. In 2019, they opened a new space in Rome (Gabinetto dei disegni, via Margutta 53B) dedicated to exhibitions of works on paper from old masters to 20th century artists.

Roma Arte in Nuvola 2022

ARTE IN NUVOLA

DAL 17 AL 20 NOVEMBRE 2022
STAND A37-39

 

La Nuvola Viale Asia 40/44 – Roma (EUR)
17 novembre – dalle 15:00 alle ore 20:30 18-19-20 novembre – dalle ore 10:30 alle ore 20:30

 

La Galleria del Laocoonte presenta un “nuovo” Augusto, il capolavoro di Partick Alò. In questa seconda edizione della fiera romana “Arte in Nuvola” (17-20 novembre 2022) la Galleria del Laocoonte (Roma/Londra) ha il singolare privilegio di poter esporre un’opera monumentale, appena in tempo finita, dello scultore Patrick Alò. L’artista romano, talentuoso assemblatore di rottami metallici che ridanno un’altra vita alle statue classiche dell’antichità di uomini e dei, che assumono così l’aspetto di automi o organismi cibernetici, si è misurato da par suo con la trionfale scultura dell’Augusto “loricato” (cioè con corazza), o Agusto di Prima Porta, scoperto nel 1863 nel sito della Villa di Livia – Livia Drusilla, moglie e poi vedova del primo imperatore di Roma e madre di Tiberio – ora tra i massimi capolavori conservati ai Musei Vaticani. Come quella antica in marmo pario, la scultura di Patrick Alò supera i due metri, quasi tre compreso il piedistallo, raggiungendo così la stessa superumana maestà dell’originale classico, volutamente ispirato al “Doriforo” (“Portatore di lancia”) del maestro del canone ideale e dell’equilibrio del “contrapposto”, il venerato maestro greco del V secolo, Policleto. Al tempo della sua scoperta, l’Augusto di marmo stupì i contemporanei poiché essa recava ancora, ben visibili, le tracce della sua originaria policromia: rossi il mantello e la tunica, decorati d’azzurro le fasce di cuoio alle spalle sotto la vita, colorati gli occhi, le labbra e i capelli. Una palese contraddizione rispetto all’uniforme candore della scultura neoclassica. Patrick Alò ha rimeditato la policromia antica, spruzzando d’un rosso di minio il panneggio del mantello militare dell’Imperatore, fatto di lamiera d’automobile contorta dal ragno dello sfasciacarrozze. Bianca come un elettrodomestico è la tunica sotto la corazza e sporcati d’oro i tondini di ferro nervato che costituiscono le frange delle spalle e quelle che cadono giù dalla cintola di Augusto. La corazza è invece assemblata con rottami d’acciaio, come a sottolineare l’assoluta invulnerabilità del sommo comandante militare dell’Impero, privo delle figurazioni simboliche a rilievo che ornano la scultura antica originale, la cui minuziosità avrebbe inutilmente appesantito l’anatomia essenziale della lorica “musculata”, che nella creazione di Alò trasforma l’antico “imperator” in un futuribile guerriero spaziale. Il corpo tutto di spoglie meccaniche di ferro è esso stesso come un’armatura articolata, in cui la carne si fa macchina e le naturali articolazioni meccanismo, trasfondendo nel corpo umano del combattente romano all’arma bianca tutto lo stupefatto orrore della guerra moderna. Patrick Alò non è partito da una riflessione ideologica sulla natura del potere assoluto, ma misurandosi con l’opera antica attraverso il suo metodo artistico, quello cioè di ricreare il modello classico usando le “disjecta membra” (parti disperse, in latino) della nostra civiltà tecnologica, ha ottenuto un “imperator” fatalmente mutato in “terminator”, macchina crudele che di umano ha solo l’aspetto esteriore, capace di coniugare la “summa auctoritas” che essa simboleggia, con la “summa iniuria” di cui solo il sommo potere è capace. Tutto ciò è concentrato in quel sottile e rigido scettro d’acciaio che Agusto tiene con la sinistra leggermente appoggiato sulla spalla, che tanto rammenta quello che Foscolo cantò nei Sepolcri, spogliato nudo dagli allori della retorica cortigiana, grondante del sangue e delle lacrime dei sudditi soggetti. Un monito ben valido ancor oggi. La verità del nudo di donna attraverso gli occhi degli artisti del Novecento italiano. La verità è nuda ed è donna, l’ha detto per primo in greco il filosofo scettico Pirrone – che da giovane pare avesse fatto il pittore – e tale l’hanno rappresentata Botticelli e Bernini, tanto per nominare solo due grandi tra gli antichi italiani, o in tempi più recenti Gerôme e Klimt. La Galleria del Laocoonte sta preparando per il 2023 una mostra sul nudo di donna nell’arte del Novecento italiano, che si intitolerà “Nude”, proprio per dimostrare in questi tempi di diffuso e confuso puritanesimo, che la nudità è verità, e che la verità è sempre bellezza. Che il corpo della donna è più bello senza veli, perché la bellezza della verità è sempre un disvelamento e non un coprire, e che la vergogna è paura della verità, come ben seppero i nostri primi progenitori Adamo ed Eva. Di questa mostra si è voluto ammannire un assaggio, anticipare una scelta, per i visitatori di “Arte in Nuvola”, appendendo su un’unica parete, uno accanto all’altro, tre capolavori del ‘900 italiano: l’audace “Nudo di donna con mantello nero” di Virgilio Guidi del 1914, il monumentale “Nudo di ballerina dormiente” di Primo Conti del 1926 e il poeticissimo “Sogno”, del 1936, di Nino Bertoletti. Virgilio Guidi (Roma, 1891-Venezia, 1984) espose questo nudo alla IIIa mostra della Secessione Romana del 1915, mostrando un’audacia di soggetto e di espressione che mostrano una precoce aderenza alle più avanzate avanguardie artistiche dell’epoca. Un’audacia che sembra personificata ai limiti della divertita impudenza dalla modella stessa, che si mostra senza alcun complesso agli occhi del pittore che la dipinge e del pubblico che la guarda nella piena verità del suo essere donna e non un nudo classico copiato da qualche gesso d’Accademia con aggiunta di un po' di colore. Primo Conti (Firenze, 1900-Fiesole, 1988), che oltre che pittore fu anche compositore, è stato il Mozart della pittura italiana del ‘900, nel senso che manifestò il suo grande talento già “in calzoni corti” esponendo e facendosi notare già all’età di 11 anni, anche se crudelmente si potrebbe dire che non ebbe in sorte, come Mozart, di lasciare al culmine della sua arte questo mondo. Il “nudo di ballerina dormiente”, esposto con grande successo alla XVa Biennale di Venezia del 1926, rappresenta uno dei risulatati più alti della sua pittura per capacità d’impatto, bravura di composizione, preziosità di colore e di materia. Quella che potrebbe essere solo una foto “cochonne”, di qualche aspirante divetta del muto, con i capelli alla bebè e un neo dipinto, raggiunge le dimensioni di un nudo tizianesco destinato a un re di Spagna, quello di una Venere infantilmente imbronciata nel sonno, che le sonore sferzature delle pennellate che la circondano – il rosso fiammante di un copriletto, il blu cupo di una tenda – non sono ancora riuscite a svegliare. Nino Bertoletti (Roma, 1889-1971), oggi più noto come marito della sua modella Pasquarosa che gli divenne moglie e pittrice di talento, è stato in realtà pittore delicatissimo e poetico, uomo colto e aggiornato, amico di De Chirico e Luigi Pirandello, la cui reputazione ingiustamente soffre per la scarsa presenza di opere sue nei musei pubblici. Con “Sogno” del 1936, esposto alla XXa Biennale di Venezia, egli avventura la sua fantasia in un realismo magico che sfiora l’effetto surreale. Una giovinetta ancora acerba addormentata su una coltre stesa sul pavimento vola alta in un cielo fioccante di nuvole che potrebbe essere tanto d’alba che di crepuscolo, mentre sotto di lei rimpicciolito scorre un paesaggio deserto quasi metafisico. Potrebbe essere proprio lei una personificazione dell’alba che stenta svegliarsi, come in una allegoria del Seicento dipinta da Magritte. Gli Artisti dell’Eur alla Galleria del Laocoonte. Sono passati 80 anni dalla data in cui si sarebbe dovuta tenere l’Esposizione Universale di Roma del 1942, per la quale fu creata quell’utopia urbanistica che è l’Eur di cui la Nuvola è certo l’ultimo postumo omaggio d’architettura visionaria. La Galleria del Laocoonte, per gusto, e un po' per polemica antimodernistica, ma non per nostalgia politica, ha sempre preferito, nelle sue scelte artistiche, opere moderne che rammentino la tradizione artistica italiana legata all’antico esempio della classicità: da Sironi a Funi, da Cambellotti e Severini fino ad arrivare a Savinio, a Leoncillo, e ultimamente a Clerici ed Eugen Berman. Perciò in omaggio agli 80 anni dell’Eur un’intera parete dello stand della Galleria sarà dedicata agli artisti che vi lavorarono esponendo i disegni preparatori per i mosaici della Fontana Luminosa presso il Palazzo degli Uffici: l’intera serie, dedicata alle allegorie del “Mare Nostrum”, di Giovanni Guerrini (Imola, 1887-Roma, 1972), pittore e geniale inventore, come architetto, del Colosseo Quadrato. Influenzati dai mosaici bianchi e neri scoperti negli scavi di Ostia sono anche alcuni bozzetti di Gino Severini per la stessa opera. Di Giorgio Quaroni è invece un primo disegno preparatorio per l’affresco della “Fondazione di Roma” per la sala delle Riunioni dello stesso Palazzo. Oltre a questi saranno esposti disegni e bozzetti per il Foro Italico di Gino Severini e di Achille Capizzano (Rende, 1907-Roma, 1951) talentuoso e sfortunato artista calabrese. Un ulteriore omaggio all’Eur sarà la presenza dei bozzetti, di Publio Morbiducci, di due dei quattro cavalli componenti la Quadriga di bronzo che avrebbe dovuto sormontare la mensola sulla facciata del Palazzo dei Congressi. La commissione fu scippata al timido ma elegante Morbiducci dal più giovane e impetuoso Francesco Messina, che arrivò a terminare i gessi finali dell’opera che però non fu mai gettata in bronzo per trover posto in facciata. I bronzi furono realizzati solo molti anni dopo per la villa Le Rughe del presidente della Repubblica Giovanni Leone. In mostra la Galleria del Laocoonte presenterà i modelletti in bronzo per la Quadrica di Francesco Messina, originali del 1941. A questi si uniscono due studi in bronzo, con Romolo e Remo ognuno accompagnato da un cavallo di Publio Morbiducci. Anche Achille Funi lavorò all’EUR. Di questo grande artista e frescante instancabile viene presentata la grande tela Venere Latina, del 1930, oltre ad alcuni disegni di nudi maschili, ed altri di Publio Morbiducci che lavorò alla realizzazione delle colossali statue di atleti per il Foro Italico. Per finire, come postumo controcanto ai cavalli per l’E42 si espone “Pro-Menade” di Fabrizio Clerici, grande dittico in due tele in una delle quali irrompe, rosso come se fosse arroventato, il cavallo di bronzo di Capo dell’Artemisio, ora al Museo Archeologico d’Atene. Sono inoltre esposti disegni di Eugen Berman (S.Pietroburgo, 1899-Roma, 1972), ebreo russo che fu parigino, newyorkese, hollywoodiano, ma che volle finire la sua vita a Roma, a Palazzo Doria-Pamphilj, in mezzo alle sue collezioni d’archeologia da cui traeva ad un tempo conforto e ispirazione per i suoi fantasiosi e sognanti disegni. Di Duilio Cambellotti (Roma, 1876-1960) – di cui la Galleria del Laocoonte possiede molte opere – sono esposte una grande tempera per il manifesto dell’Orestea, un’altra che raffigura la pena delle Danaidi ed infine un paesaggio innevato della Sila, realizzato per la ferrovia locale. Ancora una scultura, scolpita nel peperino degli etruschi, che ritrae Esmeralda Ruspoli (Roma, 1928- Lipari, 1988), da bambina, come un’artista di circo del periodo rosa di Picasso con scimmiette al seguito, deliziosa e un po’ enigmatica opera di Andrea Spadini (Roma, 1912-1983), grande scultore e ceramista – a cui si deve tra l’altro l’orologio musicale allo zoo di Central Park e la decorazione del tetrino della villa di Alberto Sordi -della cui opera, con una grande mostra nel 2019, la Galleria del Laocoonte ha riproposto la funambolica e incantevole virtuosità artistica.

Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze

Il Laocoonte di Vincenzo de’ Rossi, estremo capolavoro della scultura manierista, ritorna dov’è nato, quasi quattro secoli e mezzo fa.
Palazzo corsini (via del parione 11, firenze) – stand 13

Dal 24 settembre al 2 ottobre 2022

È l’ultima occasione, prima che riparta irrimediabilmente per l’estero, di far restare a Firenze, acquisendolo, il capolavoro dell’inquieto allievo di Baccio Bandinelli, quel Vincenzo de’ Rossi (Fiesole, 1525 – Firenze, 1587), che fu l’ultimo degli scultori manieristi e al tempo stesso un precursore dell’estremismo espressivo barocco.

 

A Firenze i suoi sei gruppi monumentali delle Fatiche d’Ercole ornano, in compagnia di Michelangelo, il gran Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Il marmo di Teseo ed Elena fu posto assieme ai non finiti Prigioni del Buonarroti nella Grotta del Buontalenti a Boboli, e infine il suo Adone morente – per secoli a torto, ma non senza ragione, attribuito proprio a Michelangelo – è tra i capolavori di scultura più drammatici conservati al Museo del Bargello.

 

Il Laocoonte, a grandezza naturale, pesante due tonnellate, iniziato da Vincenzo de’ Rossi nel 1584 per la nobile famiglia fiorentina Della Sommaja, fu celebrato a suo tempo da versi italiani, latini e greci, proprio come il Laocoonte antico quando fu ritrovato nel 1506 e riconosciuto come l’opera di Agesandro, Atenodoro e Polidoro che Plinio il Vecchio aveva visto nella residenza dell’imperatore Tito, e di cui scrisse che era per bellezza da anteporre a tutte le altre opere sia di scultura che di pittura del suo tempo.

 

L’eccezionale scoperta del Laocoonte ebbe un’enorme influenza sullo sviluppo dello stile di Michelangelo, nell’acme dell’arte del Rinascimento che presto si mutò in Manierismo. Nel 1520, Baccio Bandinelli intraprese l’esecuzione di una copia, dapprima destinata in dono al re di Francia, ma poi tenuta per sé dal committente, il cardinal Giulio de’ Medici, poi papa Clemente VII. È il marmo che oggi è posto al termine del corridoio di ponente degli Uffizi: lungo tutta la base è incisa a caratteri cubitali la firma di Baccio, quasi che l’opera l’avesse inventata lui e non copiata. «Io di lunga mano l’ò superato», si gloriava infatti il vanitoso scultore scrivendo, molti anni più tardi, a Cosimo I, convinto d’aver fatto meglio dell’originale greco lodato da Plinio.

 

Vincenzo de’ Rossi invece, non vuole copiare l’antico marmo ellenistico, ma ne vuole accentuare fino all’estremo la carica drammatica cambiando la posa di Laocoonte e dei suoi figli e aizzando a maggior cattiveria i rettili orrendi che li stritolano. Laocoonte torce per il dolore il busto verso destra fino all’impossibile, i figli mutano il contrapposto delle braccia e delle gambe secondo un’armonica asimmetria che conchiude l’intero gruppo entro un ideale schema di curve che intersecandosi formano una mandorla. Il serpente che nell’originale greco morde il fianco di Laocoonte, a destar maggior senso d’orrore morde il disgraziato sacerdote troiano sulla testa, un culmine di drammaticità che coincide col sommo del gruppo, un’idea che de’ Rossi forse mutua dalla vela Sistina di Michelangelo, quella del “Serpente di bronzo”, dove compare all’estrema destra una testa barbuta azzannata in maniera egualmente drammatica.

 

Se nel Laocoonte ellenistico l’istante è fermo al culmine del dramma in un momento in cui l’uomo ancora resiste con tutte le sue forze all’attacco bestiale, in quello di Vincenzo de’ Rossi è come se l’azione fosse rappresentata qualche fotogramma più in là, più vicina al tragico esito finale della lotta. Se quello greco è un momento di perfezione dell’arte classica, e quello di Bandinelli rappresenta l’illusione di aver superato il modello antico, il Laocoonte di Vincenzo de’ Rossi esprime chiaramente la volontà di andare oltre il modello, alla ricerca di una maniera d’esprimersi più espressiva, anche a spese della bellezza.

 

Scomparso per quattro secoli, questo capolavoro manierista riaffiora misconosciuto in un’asta giudiziaria del 1987, tra gli arredi disparati che ornavano un bizzarro castello moderno in stile, mai finito, frutto della bizzarra passione di una coppia di fratelli, Raymond e Alphonse Réthoré, di creare una piccola Versailles a La Mercerie, a 17 Km da Angoulême, nella Charente. Acquistato da Fabrizio Apolloni, il gruppo venne subito identificato come perduta opera di Vincenzo de’ Rossi, nominata da Raffaello Borghini nel trattato d’arte Il Riposo (1586) dallo studioso Detlef Heikamp, benemerito specialista del tardo Cinquecento fiorentino, che pubblica la scultura nel 1990, in un corposo articolo nella rivista dell’Istituto tedesco di storia dell’arte di Firenze. Nel 2006, in coincidenza con il centenario del ritrovamento del Laocoonte antico, Marco Fabio Apolloni importa in Italia il gruppo di Vincenzo de’ Rossi esponendolo nella galleria W. Apolloni di via del Babuino 133-134. Dal 2014 la scultura viene sposta nei locali di via Monterone 13-13a, dove inizia la sua attività la Galleria del Laocoonte, fondata da Monica Cardarelli e Marco Fabio Apolloni, che dalla scultura ha preso il nome e la vocazione di occuparsi degli aspetti figurativi dell’arte del primo ‘900 italiano. Nel 2017 il saggio di Detlef Heikamp, riveduto e ampliato, intitolato Il Laocoonte di Vincenzo de’ Rossi, viene pubblicato in volume per le Edizioni Polistampa di Firenze.
Nel 2018 la scultura è esposta al Museo d’Arte Occidentale di Oueno a Tokyo, al centro della mostra Michelangelo and the Ideal Body.

 

La Laocoon Gallery di Londra partecipa alla XXXII edizione di BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, la più antica mostra mercato al mondo, punto di riferimento per la grande arte italiana, in programma dal 24 settembre al 2 ottobre a Palazzo Corsini.

 

Laocoon Gallery, che unisce a Londra il meglio di due gallerie romane: la W. Apolloni, specializzata in arte antica, e la Galleria del Laocoonte specializzata in arte del primo Novecento italiano, sarà presente allo stand n.13 con un’accurata selezione di capolavori dell’arte italiana.

A dialogare con il Laocoonte è una splendida opera ispirata alla scultura e all’antichità classica di Achille Funi, intitolata Venere latina, ovvero il Nudo e le Sculture. Protagonista del dipinto è l’immagine di Venere, la dea romana dell’Amore. Come la famosa statua di Pigmalione essa non è più di marmo, ma non è ancora fatta di carne, come se l’artista volesse, letteralmente, far rivivere, resuscitare, la dea della bellezza nel tempo presente. Si tratta di un’opera che rinnova l’iconografia antica, mettendo la dea al centro di un paesaggio mediterraneo ideale occupato da templi e frammenti di sculture classiche. Il “ritorno all’ordine” per Funi è tornare nel sognato tempo antico come nel grembo di una dea amante e madre.

 

Esposto alla XVII Biennale di Venezia del 1930, rappresenta il culmine dello stile di Funi e coincide con l’inizio della sua grande epica stagione di muralista, capace di rievocare, a fresco, l’antichità, il medioevo, il rinascimento in un’unica mitologia di memorie figurative italiane.

 

In tono con la precedente, è un’opera del grande scultore Libero Andreotti. Si tratta della scultura in bronzo della Venere Fortuna datata 1928-1931. La classica iconografia della nascita di Venere, raffigurata in piedi sulla conchiglia che solca le dolci onde marine, si confonde con la personificazione della Fortuna, in bilico sulle acque, che tiene spiegata una vela che il vento favorevole gonfierà conducendo la dea verso l’orizzonte di un destino benigno.

 

A Firenze saranno inoltre esposti diversi piatti in ceramica di Leoncillo Leonardi, artista molto rivalutato in questi ultimi anni dal collezionismo e dal mercato internazionale.

 

Ufficio Stampa Laocoon Gallery
Edoardo Caprino e.caprino@bovindo.it
Giulia Fabbri g.fabbri@bovindo.it  345 6156164
Maria Cira Vitiello mc.vitiello@bovindo.it 331 4193814

BRAFA ART FAIR Bruxelles 19-26 Juin 2022

La Galleria W. Apolloni existe depuis trois générations et elle est l’une des plus anciennes galeries d’antiquités de Rome. Ouverte par Wladimiro en 1926 dans la Via Frattina, son fils Fabrizio a transféré la galerie dans la Via del Babuino, en 1970, occupant trois étages avec quatre vitrines sur la rue qui ont toujours prodigieusement attiré l’attention des passants. Après presque un demi-siècle, la galerie a été transferé à Via Margutta, au cœur de l’ancienne rue des artistes, dans les salles principales du Palazzo Patrizi, construit au milieu du XIXe siècle pour abriter des ateliers d’artistes et où Picasso a travaillé lors de son passage à Rome en 1917. Les grandes salles avec leurs hauts plafonds, jadis ateliers de sculpture, avec leurs hautes fenêtres, qui capturent la lumière du Nord, sont un espace d’exposition idéal pour les œuvres d’art ancienne.

Fabrizio Apolloni (1928-2006) a commencé à travailler en 1948 après la mort de son père, et a rapidement acquis une haute réputation non seulement en Italie, mais aussi en Angleterre, en France et aux États-Unis. Il était un grand ami et un conseiller de confiance pour des chercheurs et des grands collectionneurs tels que Mario Praz et Luigi Magnani. Dans la Fondazione Magnani de Parme, devenue musée, la Musa Tersicore d’Antonio Canova, le Hamlet avec le fantôme de son père d’Henri Füssli et la grande coupe en malachite offerte à Napoléon par Alexandre Ier de Russie figurent parmi les chefs-d’œuvre que Fabrizio a vendus au collectionneur.

Depuis 2006, le propriétaire est Marco Fabio, le fils de Fabrizio, qui a étudié au prestigieux Courtauld Institute de Londres. En 2012, il a fondé avec son épouse, Monica Cardarelli, la Galleria del Laocoonte, galerie dediée aux arts figuratifs du XXe siècle avec un intérêt particulier pour le dessin et la peinture. Le nom est lié à la présence dans la galerie d’une grande sculpture en marbre du Laocoon, une version maniériste du groupe classique, réalisée par le sculpteur florentin Vincenzo de’ Rossi (1525-1587), auteur des Travaux d’Hercule dans le Salone dei Cinquecento du Palazzo Vecchio.

Spécialiste du peintre Luigi Sabatelli et du grand dessinateur Alberto Martini, auxquels elle a consacré respectivement son mémoire de master en Histoire de l’Art (Sapienza Università di Roma) et son diplôme de spécialisation (Università degli Studi di Firenze), Monica Cardarelli a été curatrice de plusieurs expositions et publications consacrées aux œuvres sur papier: Pietro Gaudenzi. Gli affreschi perduti del Castello dei Cavalieri ai Rodi (Rome, 2015), Cartelloni e Copertine (Florence, 2015), Cartoni. Disegni Smisurati del ‘900 Italiano (Bologne, 2017), Io sono Cambellotti (Sabaudia, 2017), Leoncillo. Le Ceramiche. Le Carte (Rome, 2019), XX. Il Genere Femminile nel ‘900 Italiano (Florence, 2019), Publio Morbiducci. Nudi Maschili (Rome, 2020), Alberto Martini. Masks and Shadows (Rome-Londres 2021). Grâce à ces expositions, à la participation aux plus importantes foires nationales et internationales (Wopart, Brafa, Paris Fine Arts, London Art Week) et à la publication d’articles et de livres, la galerie vise à élargir et à enrichir la connaissance du public et la diffusion parmi les collectionneurs et les musées des œuvres d’artistes italiens de la première moitié du XXe siècle, une période de l’art italien moins connue que celle de son passé plus lointain ou de l’art contemporaine.

Depuis 2019, cette mission est également assurée par la Laocoon Gallery, ouverte par Marco Fabio Apolloni et Monica Cardarelli au cœur de St. James’s à Londres. Cette galerie a pour objectif de présenter au public anglais non seulement une sélection des meilleurs exemples de peintures, dessins, sculptures, objets d’art et meubles anciens de haute qualité, mais aussi des œuvres de certains des plus importants artistes italiens du XXe siècle.

Salon du Dessin, Paris. 18-23 maggio 2022

Salon du Dessin, Paris. 18-23 maggio 2022

 

La Galleria W. Apolloni existe depuis trois générations et elle est l’une des plus anciennes galeries d’antiquités de Rome. Ouverte par Wladimiro en 1926 dans la Via Frattina, son fils Fabrizio a transféré la galerie dans la Via del Babuino, en 1970, occupant trois étages avec quatre vitrines sur la rue qui ont toujours attiré l’attention des passants. Après presque un demi-siècle, la galerie a déménagé à Via Margutta, au cœur de l’ancienne rue des artistes, dans les salles principales du Palazzo Patrizi, construit au milieu du XIXe siècle pour abriter des ateliers d’artistes et où Picasso a travaillé lors de son passage à Rome en 1917. Les salles spacieuses avec leurs hauts plafonds, jadis ateliers de sculpture, avec leurs hautes fenêtres sont un espace d’exposition idéal pour les œuvres d’art ancienne.

 

Fabrizio Apolloni (1928-2006) a commencé à travailler en 1948 après la mort de son père, et a rapidement acquis une réputation respectable non seulement en Italie, mais aussi en Angleterre, en France et aux États-Unis. Il était un grand ami et un conseiller de confiance pour des chercheurs et des collectionneurs tels que Mario Praz et Luigi Magnani. Dans la Fondazione Magnani de Parme, devenue musée, la Musa Tersicore d’Antonio Canova, le Hamlet avec le fantôme de son père d’Henri Füssli et la grande coupe en malachite offerte à Napoléon par Alexandre Ier de Russie figurent parmi les chefs-d’œuvre que Fabrizio a vendus au collectionneur.

 

Depuis 2006, le propriétaire est Marco Fabio, le fils de Fabrizio, qui a étudié au prestigieux Courtauld Institute de Londres. En 2012, il a fondé avec son épouse, Monica Cardarelli, la Galleria del Laocoonte, galerie dediée aux arts figuratifs du XXe siècle avec un intérêt particulier pour les arts graphiques. Le nom est lié à la présence dans la galerie d’une grande sculpture en marbre du Laocoon, une version maniériste du groupe classique réalisée par le sculpteur florentin Vincenzo de’ Rossi (1525-1587), auteur des Travaux d’Hercule dans le Salone dei Cinquecento du Palazzo Vecchio.

 

Spécialiste de Luigi Sabatelli et de l’illustrateur Alberto Martini, auxquels elle a consacré respectivement son mémoire de master en Histoire de l’Art (Sapienza Università di Roma) et son diplôme de spécialisation (Università degli Studi di Firenze), Monica Cardarelli a été curatrice de plusieurs expositions et publications consacrées aux œuvres sur papier: Pietro Gaudenzi. Gli affreschi perduti del Castello dei Cavalieri ai Rodi (Rome, 2015), Cartelloni e Copertine (Florence, 2015), Cartoni. Disegni Smisurati del ‘900 Italiano (Bologne, 2017), Io sono Cambellotti (Sabaudia, 2017), Leoncillo. Le Ceramiche. Le Carte (Rome, 2019), XX. Il Genere Femminile nel ‘900 Italiano (Florence, 2019), Publio Morbiducci. Nudi Maschili (Rome, 2020), Alberto Martini. Masks and Shadows (Rome-Londres 2021). Grâce à ces expositions, à la participation aux plus importantes foires nationales et internationales (Wopart, Brafa, Paris Fine Arts, London Art Week) et à la publication d’articles et de livres, la galerie vise à élargir et à enrichir la connaissance du public et la diffusion parmi les collectionneurs et les musées des œuvres d’artistes italiens de la première moitié du XXe siècle, une période de l’art italien moins connue que celle de son passé plus lointain ou de l’art contemporaine.

 

Depuis 2019, cette mission est également assurée par la Laocoon Gallery, ouverte par Marco Fabio Apolloni et Monica Cardarelli au cœur de St. James’s à Londres. Cette galerie a pour objectif de présenter au public anglais non seulement une sélection des meilleurs exemples de peintures, dessins, sculptures, objets d’art et meubles anciens de haute qualité, mais aussi des œuvres de certains des plus importants artistes italiens du XXe siècle.

 

La participation à l’édition 2022 du Salon du Dessin leur donne l’occasion d’exprimer l’attention qu’ils ont toujours portée au dessin et aux arts graphiques. Animé par cette grande passion, le couple a ouvert il y a un an à Rome, à côté de la galerie de Via Margutta, un espace dédié uniquement à l’exposition de leurs œuvres sur papier, un véritable cabinet de dessin.

 

Depuis les années 1960, Fabrizio Apolloni a régulièrement organisé des expositions consacrées aux dessins anciens et modernes (Klimt, Schiele, Grosz). Parmi les catalogues publiés on peut citer La Mano Italiana 1 e 2, et A soggetto Romano où ont été rassemblé des dessins d’artistes italiens et de toute l’Europe qui ont visité et ont laissé sur papier leurs études et impressions de leur séjour dans la Ville Éternelle.

Modenantiquaria, Sculptura

Modenantiquaria / Sculptura

I grandi Protagonisti dell’Antiquariato saranno presenti a Modena con il meglio delle loro collezioni valorizzando qualità e serietà delle loro proposte. Tra questi la Galleria W. Apolloni e la Galleria del Laocoonte saranno presenti nella mostra “Sculptura” con due straordinarie opere: una grande lastra sepolcrale del Cinquecento, dove è effigiato un cavaliere della famiglia Acquaviva, Duchi di Nardò, ed una altrettanto grande scultura in ceramica policroma del 1952, opera del grande maestro spoletino Leoncillo.

La XXXV Edizione di Modenantiquaria si tiene dal 26 marzo al 3 aprile 2022. Saprà stupire per la qualità e la raffinatezza dei pezzi esposti. Preziosissimi i capolavori che le più illustri Gallerie d’Antiquariato portano ogni anno a Modena; opere spesso anche inedite.

Leoncillo Leonardi
(Spoleto, 1915 – Roma, 1968)

Elemento di balaustra
1952
Ceramica invetriata, cm 80 x 80

Esposizioni: Leoncillo. Mostra antologica, a cura di Lucia Stefanelli Torossi, Roma, Galleria Arco Farnese, De Luca Editore, Roma 1990, fig. 8; Leoncillo. Le ceramiche, a cura di Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli, Roma, Galleria del Laocoonte – Galleria W. Apolloni – Spazio Babuino, De Luca Editore, Roma 2018, pp. 88-93, n. 19.

Artista italiano, XVI secolo

Lastra sepolcrale raffigurante un condottiero della famiglia Acquaviva, Duchi di Nardò
Marmo scolpito ad altorilievo, cm 182x80x7

Provenienza: Collezione Lawrence Kalom.

Roma Arte in Nuvola, dal 18 al 21 novembre 2021 alla Nuvola di Fuksas STAND A35

LA GALLERIA DEL LAOCOONTE AD ARTE IN NUVOLA

dal 18 al 21 novembre 2021

Il centro prospettico e visuale dello stand della Galleria del Laocoonte (N. A35) è una vera e propria finestra aperta, che travalica il tempo e lo spazio: inquadrato in una cornice ideata dall’artista stesso che finse in legno travi e bulloni d’acciaio, appare infatti dipinto il paesaggio del quartiere Flaminio nuovo fiammante con Villa Balestra all’orizzonte, così come appariva a Giacomo Balla (1871-1958) che lo dipinse dalla spalletta del Lungotevere della Vittoria, dall’altra parte del fiume, nel 1942. È La Città che avanza, capolavoro del Balla post-futurista, postuma palinodia o controcanto della Città che sale, l’epica esaltazione modernista di Boccioni di più di trent’anni prima. Se all’inizio del secolo si esaltava la febbrile crescita urbanistica della città contemporanea, l’ultimo Balla figurativo usa i trucchi della miglior pittura di paesaggio, la luce che trasfigura, i tremuli riflessi colorati sulle acque del Tevere, per fermare in un’immagine la lirica melanconia di ciò che costruendo si distrugge, la poesia campestre. Il quadro appartenne all’ingegnere Pierluigi Bartoli, socio e cugino di quel Nervi che piegò all’arte il cemento armato, passato poi ad Antonello Trombadori, figlio di pittore che fu poeta, critico d’arte e politico comunista, è finito poi nella casa di Cesare Romiti che fu il potente amministratore delegato della Fiat negli ultimi vent’anni del ‘900. La Galleria del Laocoonte è fiera di poter presentare questo pezzo della storia e dell’arte di Roma proprio alla “Nuvola”, dove l’architettura si trasfigura in visione e quasi allucinazione del futuribile.

ROMA ARTE IN NUVOLA 2021

Proprio per rispetto e devozione del genius loci, dello spirito che permea il quartiere dell’EUR, dove la “Nuvola” galleggia nella sua gabbia di ferro e vetro, la Galleria del Laocoonte ha deciso di presentare i bozzetti in bronzo dei gruppi equestri Romolo e Remo di Publio Morbiducci (1889-1963), che avrebbero dovuto ornare il Palazzo della Civiltà Italiana, e i modelli in gesso di due dei quattro Cavalli che lo stesso Morbiducci concepì per la Quadriga che avrebbe dovuto trovar posto sulla facciata del Palazzo dei Congressi.  Ugualmente, disegni preparatori per i mosaici in bianco e nero che Gino Severini (1883-1966) e Giovanni Guerrini (1887-1972) realizzarono per l’EUR sono presentati a parte nello spazio espositivo dedicato alla mostra “Mitologia Meccanica” di Patrick Alò (1975), geniale assemblatore di rottami meccanici trasfigurate in statue di Dei, eroi e mostri dell’antichità classica.
Evocatore moderno dell’antico fu anche Duilio Cambellotti (1876-1960) – di cui la Galleria detiene un cospicuo nucleo di opere già esposte nel 2017 – di cui qui si espongono Le Danaidi e La punizione del Prefetto di Roma che l’artista immaginò come illustrazione della Storia di Roma nel Medioevo del Gregorovius, dove si mostra il prefetto Pietro appeso per i capelli a cavallo di Marco Aurelio in un desolato paesaggio del Laterano in rovina.

Di Leoncillo, ovvero Leoncillo Leonardi (1915-1968), uno dei nostri maggiori scultori del dopoguerra, la galleria detiene il maggior numero d’opere dei suoi anni figurativi e si appresta a pubblicare il catalogo ragionato dei suoi disegni. Di questo genio della ceramica che egli rese degna di competere col bronzo e il marmo dei suoi colleghi, si presenta una straordinaria e coloratissima Balaustra – già proprietà di quel giudice Alfredo Monaco che aiutò la fuga di Pertini e Saragat da Regina Coeli – la cui gemella è ora nelle collezioni della Banca d’Italia. Accanto ad essa è il relativo disegno preparatorio.
Due grandi cartoni colorati di Ferruccio Ferrazzi (1891-1978) rappresentano la dea Cerere e Vulcano, sono serviti di modello per la realizzazione dei mosaici della fontana monumentale di Piazza Augusto Imperatore, sul palazzo che ora sta per ospitare il primo Bulgari Luxury Hotel di Roma.
Un inedito e raro Ritratto di Donna, a tre quarti, intagliato nel legno, ripropongono l’originaria, evidente maestrìa di un grande scultore quale fu Pericle Fazzini (1913-1987).
Una rondella dipinta del più grande e famoso futurista siciliano, Pippo Rizzo (1897-1964), rappresenta un intrico di serpenti, un’allusione al simbolo della Galleria, il serpente appunto, inestricabile dalla figura di Laocoonte che della galleria è l’eroe eponimo.
Ancora due figurazioni di Pino Pascali (1935-1968), introducono due note scherzose: Moby Dick, divertito omaggio alla balena bianca di melvilliana memoria, e un Arlecchino, studio per un carosello pubblicitario di una allora famosa marca di pomodori pelati.
Infine, del visionario Fabrizio Clerici (1913-1993), pittore surrealista ed architetto geniale di sogni, si presenta Il Labirinto (1966), solo un assaggio della grande mostra che la Galleria del Laocoonte si appresta a proporre nell’immediato futuro.

ROMA TRA ARTE MODERNA E ARTE CONTEMPORANEA

È di grande importanza che Roma si affacci sulla scena internazionale con una specifica piattaforma dedicata all’incontro tra arte moderna e contemporanea e all’emergere delle nuove proposte artistiche, con l’obiettivo di rivestire un ruolo propulsore nei confronti del Mezzogiorno e di tutta l’area mediterranea.

Si sta lavorando per costruire un evento in linea con le specificità e le caratteristiche di Roma, una manifestazione in grado di assecondare la “personalità” del luogo che la contiene, amplificandone la sua identità e ottimizzandone il potere propulsore.

È prevista la partecipazione di gallerie (italiane e internazionali) che presenteranno i movimenti e i grandi nomi dell’arte ma anche un programma di iniziative speciali (installazioni, exhibit, mostre, etc.).

Fine Arts Paris, Carrousel du Louvre, 6-11 Novembre 2021

Fine Arts Paris, Carrousel du Louvre, 6-11 Novembre 2021

Created in 2017 by the organizers of the Salon du dessin, Fine Arts Paris is a specialty fair for collectors based on the balance of diversity, quality and modernity. After three editions acclaimed by critics, this Parisian event is an unmissable event in the art market.

The galleries and organizers of Fine Arts Paris invite you to the next edition, of Fine Arts Paris : November 6-11, 2021, at the Carrousel du Louvre.

Visit Online: finearts-paris-online.com

Portrait of Napoleon’s uncle Joseph Fesch

The present work is based on the Portrait of Napoleon’s uncle Joseph Fesch (Ajaccio 1763 – Rome 1839), the greatest antique painting collector of his times. It was commissioned to Antonio Canova in 1807 and finished a year later (Marble, Ajaccio Musée Fesch. Plaster model in Possagno, Gipsoteca.). Differently from Canova’s original our marble bust is more hieratic, fixed in a frontal pose and portrays Cardinal Fesch at a later age, as the notable embompoint of his face, comparable to that which can be seen in later painted portraits of Fesch, clearly testifies.

The sculpture, mentioned by G. Hubert in 1964 (La Sculpture dans l’Italie Napoléonienne.) was then owned by an antique dealer in Nice, where it was bought by Fabrizio Apolloni in the early 70’s for his own collection.

The bust is the work of Antonio d’Este (Venice 1754-Rome 1839), the close friend and director of Canova’s workshop in Rome, who helped him also in his role of overseer of Rome’s papal museums.

Antonio d’Este specialised especially in the production of portraits, like that of Canova himself, Pius VII, and many others for which he could produce a second best likeness when Canova’s own divine touch was not available.

The work is in perfect conditions and has kept the rare original patina that gives to the surface of the marble an appearance of softness much in contrast with the rigid official pose of the sitter.

Achille Funi / Brafa in the galleries 2021

BRAFA in the Galleries 2021 is the newly created alternative to the BRAFA fair at Tour & Taxis, which has been postponed to January 2022.

From Wednesday 27 – Sunday 31 January 2021 included, the exhibitors signed up for BRAFA 2021 will welcome you in their galleries, where they will present the objects and artworks they had selected for BRAFA 2021 in the best possible conditions. Some have chosen to group together to display their artworks.

In total, 126 art dealers spread across 13 countries and 37 cities look forward to sharing their passion for the beautiful, the rare, the precious and the historical in a warm, friendly atmosphere, in line with the rules in place in their area. Have a look through the list of participating galleries in order to discover those close to you. You can also download maps that enable you to find all the participating galleries in the town of your choice.

Finally, for all those who can’t visit the galleries in person, we have dedicated a page to each exhibitor on our website. Here you will find photos and descriptions of all the beautiful objects being presented, relevant practical information, and a video created for the occasion. New objects will be put online on Wednesday 27 January 2021!

Start the tour on Brafa website

Laocoon Gallery and W. Apolloni Gallery page: https://www.brafa.art/en/exhibitor-detail/589/w-apolloni-srl

Galleria W. Apolloni e Galleria del Laocoonte
Nuovo Spazio Antico/Contemporaneo, via Margutta 81, Roma.

Monday 16.00-19.00
Tuesday – Friday: 10.00-13.00 and 16.00-19.00
Saturday: 10.00-13.00

Visits by reservation only by calling 06 68308994 or via virtual tour

 

Patrick Alò, Mitologia Meccanica

Patrick Alò, Mitologia Meccanica. BRAFA in the Galleries 2021

Patrick Alò, Laocoon. Brafa in the Galleries 2021

Patrick Alò, Mitologia Meccanica. BRAFA in the Galleries 2021

Patrick Alò, Mitologia Meccanica. BRAFA in the Galleries 2021

In total, 126 art dealers spread across 13 countries and 37 cities look forward to sharing their passion for the beautiful, the rare, the precious and the historical in a warm, friendly atmosphere, in line with the rules in place in their area. Have a look through the list of participating galleries in order to discover those close to you. You can also download maps that enable you to find all the participating galleries in the town of your choice.

Finally, for all those who can’t visit the galleries in person, we have dedicated a page to each exhibitor on our website. Here you will find photos and descriptions of all the beautiful objects being presented, relevant practical information, and a video created for the occasion. New objects will be put online on Wednesday 27 January 2021!

 

Laocoon Gallery and W. Apolloni Gallery page: https://www.brafa.art/en/exhibitor-detail/589/w-apolloni-srl

 

Patrick Alò, Mitologia Meccanica

 

La mostra è visitabile online tramite VIRTUAL TOUR o su appuntamento, telefonando al numero 06 68308994

 

Apri il tour virtuale della mostra

 

Galleria del Laocoonte e W. Apolloni
Nuovo Spazio Antico/Contemporaneo, via Margutta 81

Orari: lunedì 16.00-19.00
martedì–venerdì: 10.00-13.00 e 16.00-19.00
sabato: 10.00-13.00

 

Ancient and Modern Classicism in Italy, London Art Week 2020

Ancient and Modern Classicism in Italy

Online Exhibition

 

For the Summer of 2020 Galleria del Laocoonte and W. Apolloni of Rome have prepared a monumental exhibition centred around the inspiration that Italian Twentieth Century art drew from the ancient Graeco-Roman figurative civilisation. Among the many works presented, the wide painted panel by master of fresco Achille Funi (1890-1972), representing Parnassus, towers over every other. Pompeian in inspiration, it used to decorate the classroom in Brera where the painter himself taught fresco technique until his death.

Another exceptional piece, for both size and force of expression, is the coloured cartoon by Alberto Ziveri (1908-1990) depicting the goddess Minerva with the attributes of Rome, employed to make the colossal mosaic for the firefighter’s school near Rome. A small, exquisite bronze by Duilio Cambellotti (1876-1960) entitled Armour, celebrates the ancient roman rural labourer that would take arms if his Country were in peril, combining the dynamic simplicity of modernity with the memory of archaic pre-classical bronzes. In a similar way the sculptor Libero Andreotti (1875-1933) cast his Venere-Fortuna as if it were an early renaissance bronze. In addition to this, La Vigne, a rare sculpture by Andreotti in Candoglia’s marble – the stone used at Milan’s Duomo – portrays a seductive Bacchante, with a drunken little Bacchus lying on her back, the teeth marks of the chisel recalling Michelangelo’s non-finito working practise.

Beauty and struggle are what we prize in art, as shown by our adoption of Laocoön as the symbol for our galleries in both Rome and London. The life-size Laocoön marble group by Vincenzo de’ Rossi, a two tonne mannerist masterpiece that stands at the centre of our roman exhibiting space is both a symbol and an aesthetic paragon for us, and can be viewed alongside Patrick Alò’s contemporary interpretation of the same subject thanks to London Art Week’s new online platform.

London Art Week Digital

La mostra è ospitata sulla piattaforma LAW Digital dal 3 al 10 Luglio

Flashback, dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2019

Flashback, Torino 2019

Galleria Del Laocoonte, STAND 4

Dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2019

 

Flashback è il progetto dedicato all’arte che, pensato come opera aperta, nasce nel 2013 con l’obiettivo di costruire un atlas di cultura visiva unendo in un’unica equazione cultura e mercato, senza vincoli di spazio e di tempo.

Da un lato il nome: flashback, lo sconvolgimento temporale della narrazione, tramite la quale si trasporta il passato nel presente, dall’altro il progetto espositivo: l’arte è tutta contemporanea che s’ispira alla ricerca concettuale di Gino De Dominicis sul tema dell’immortalità e che sottolinea la “contemporaneità” dell’esperienza di fruizione dell’opera e l’atemporalità dell’opera stessa.

Flashback nasce per offrire una diversa visione sulla storia dell’arte, ma anche sulla storia di oggi; un approccio più versatile che possa permettere a un pubblico sempre più vasto di godere di opere d’arte non più percepite come lontane da sé – per motivi temporali o culturali – ma finalmente “vissute” come esperienza concreta nel qui e ora. Questo sincretismo è ciò che ha permesso a flashback di crescere esponenzialmente negli anni ed è ciò che contraddistingue un progetto che, nato all’insegna di una sfida culturale, si rinnova annualmente e che annualmente si ispira alla vita connettendo in profondità zone temporali diverse: l’antico, il moderno e il contemporaneo nel suo farsi.

Flashback fornisce dunque strumenti di conoscenza, per aiutarci a riconfigurare la nostra identità e a costruire la memoria di chi siamo stati e soprattutto di chi potremo essere. Non una ricerca archeologica nel nostro passato ma la consapevolezza di quanto questo sia parte integrante del nostro spazio di esistenza: la necessità di “utilizzare il preesistente”, per far sì che quello che è già presente possa rappresentare un’opportunità per porre le basi della società del futuro.

London Art Week 2019, Leoncillo, Disegni e Sculture

Leoncillo , drawings and Sculptures

27 June – 7 September 2019

GALLERIA DEL LAOCOONTE & W. APOLLONI AT THE LAOCOON GALLERY
2a-4 Ryder Street.
www.laocoongallery.co.uk
info@laocoongallery.co.uk

CONTACT
Eleonora Falovo, +447908 380390

Following a successful exhibition at London Art Week in the summer of 2018, Galleria del Laocoonte has again gone into partnership with W. Apolloni, one of Rome’s oldest and most illustrious antique dealer shops, to exhibit at London Art Week 2019.

Founded in 1926, Galleria W. Apolloni has been in business for three generations and is now directed by Marco Fabio Apolloni, a writer, journalist and art historian trained at the Courtauld Institute in London. During its successful history the gallery has sold many masterpieces to museums in Italy and abroad, examples include the Coaci inkstand to the Minneapolis Institute of Art and the Petiet’s family portraits by Andrea Appiani to the Villa Reale in Milan.

In 2012, together with his wife Monica Cardarelli he founded Galleria del Laocoonte, which has specialised in presenting the works of 20th century Italian artists including Sironi, Savinio, Severini, Balla and many others with exhibitions at their gallery in Rome, fairs across Europe and even in public museums. Seven years later they are embarking on a new exciting project here in London, opening Laocoon Gallery which presents not only the best examples of Italian old master paintings and drawings, sculptures, works of art and high quality pieces of furniture, but also works by early 20th century Italian artists, many of them totally unknown by the international market.

One highlight of this year’s London Art Week exhibition at the Laocoon Gallery is a collection of works by Leoncillo Leonardi – known for his work with ceramics and glazed terracotta. Leoncillo (1915 – 1968) has become more recognised in recent years, with his large abstract works from the later part of his career gaining interest on a global scale. The exhibitors are just as passionate about his early works though, Monica Cardarelli, director of Laocoon Gallery says, “… the rest of his [Leoncillo’s] works, beginning in the thirties’ with astounding figurative ceramic sculptures, have never been shown as they should. It is our belief that the unveiling of these pieces will be a revelation that will set him in his proper place as one of Europe’s major sculptors.”

Flashback, Torino. Dal 31 Ottobre al 4 Novembre

La Galleria W. Apolloni e la Galleria del Laocoonte vi invitano a partecipare, dal 31/10/2018 al 4/11/2018, alla fiera di Torino

Flashback | l’arte è tutta contemporanea
GALLERIA DEL LAOCOONTE / GALLERIA W. APOLLONI
STAND 33

Torino, Pala Alpitour / 31 Ottobre – 4 Novembre 2018
visita il sito della fiera
http://www.flashback.to.it

Mostra Leoncillo Roma Galleria del Laocoonte

Leoncillo, Ina Casa. Rondini (dettaglio), 1947-1948. Tempera e acquerello su carta, cm 39×30

 

Francesco Albani, Inverno (dettaglio), 1640-1645. Olio su tela, cm 175×230

WOPART 2018: Clerici, omaggio a Savinio

“WOPART 2018”

“WORK ON PAPER ART FAIR LUGANO”

Dal 20 al 23 Settembre la Galleria del Laocoonte vi invita a visitare il suo stand numero 7 nel padiglione A

Saranno esposte opere di:

Afro Basaldella, Duilio Cambellotti, Fabrizio Clerici, Fortunato Depero, Marisa Mori, Alberto Savinio, Gino Severini, Mario Sironi, Aleardo Terzi

INFO

Indirizzo:
Centro Esposizioni Lugano
Via Campo Marzio, 6900 Lugano, Svizzera

Orari:
Preview giovedì 20 settembre – esclusivamente ad invito
18.00-21.00
Venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 settembre
11.00-19.00

Biglietti:

Giornaliero – 15 CHF
Giornaliero ridotto – 10 CHF (studenti, over 65, persone diversamente abili con accompagnatore, titolari card Visarte)

Ingresso gratuito per minori di 16 anni se accompagnati da un adulto

From Secessionism to Futurism, London Art Week

London Art Week

From Secessionism to Futurism

Il 28 giugno 2018 la Galleria del Laocoonte di Roma inaugurerà a Londra, (6, Ryder street, London – SW1Y6QB), la mostra “From Secessionism to Futurism” dove sarà possibile ammirare opere di Balla, Savinio, Klimt , Marino Marini, Sironi, Cambellotti, Severini, Alberto Martini, insieme ad un magnetico autoritratto dell’artista rumeno Arthur Segal (1875-1944), e ad un enigmatico ritratto di donna dell’artista spagnolo, intimo amico di Picasso, Manuel Angeles Ortiz (1895-1984).

I disegni e i dipinti di Marisa Mori

Infine sarà in mostra un piccolo nucleo di inediti disegni e olii dell’artista fiorentina Marisa Mori (1900-1985), allieva di Casorati e più tardi futurista, che dal 2 maggio fino al 20 giugno è possibile ammirare nella Galleria in Via Monterone 13, 13/A

From Secessionism to Futurism

WOPART – Lugano work on paper fair

Wopart 2017

Work on paper fair

dal 14 al 17 settembre 2017

 
Centro Esposizioni Lugano
Via Campo Marzio, 6900 Lugano, Svizzera
 

Orari d’apertura:

Preview giovedì 14 settembre
16.00-21.00
Venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 settembre
11.00-19.00
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Italian Fine Art – Bergamo 2017

Italian Fine Art – Bergamo 2017

Seconda edizione

dal 14 al 22 gennaio 2017
 

Via Lunga c/o Fiera Bergamo

24125 BERGAMO

 

Artisti rappresentati in fiera:

Giacomo Balla
Umberto Brunelleschi
Alberto Martini
Mario Sironi
Gino Severini
Afro Basaldella
Giuseppe Rivaroli
 

Orari d’apertura:

Sabato e Domenica 10:00 – 19:00

Feriali 15:00 – 20:00

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Modenantiquaria 2017

Modenantiquaria 2017

XXXI edizione Mostra di Antiquariato

dal 11 al 19 febbraio 2017

 

Quartiere Fieristico ModenaFiere
via Virgilio 70 – 41123 Modena

 

Artisti rappresentati in fiera:

Giacomo Balla
Umberto Brunelleschi
Alberto Martini
Mario Sironi
Gino Severini
Afro Basaldella
Giuseppe Rivaroli
 

Orari d’apertura:

Lunedì, martedì e mercoledì
dalle 15:00 alle 20:00

Giovedì, venerdì, sabato e domenica
dalle 10:30 alle 20:00

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Frieze Master 2016

Frieze Master 2016

“Frieze Master 2016”

Dal 6 al 9 ottobre 2016
Regent’s Park, London, UK

 

Artisti presenti in fiera:

Giacomo Balla

Leonardi Leoncillo

Marino Marini

Alberto Savinio

 

Artisti presenti in galleria:

Severini Gino

Guerrini Giovanni

Morbiducci Publio

Chini Galileo

Andreotti Libero

Tamburi Orfeo

Funi Achille

Basaldella Mirco

Leonardi Leoncillo

Cambellotti Duilio

Martini Alberto

Carena Felice

Grassi Virgilio

Balla Giacomo

Sironi Mario

Savinio Alberto

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Biennale Internazionale di Antiquariato Roma 2016

Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma 2016

Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma 2016
X Edizione
dal 28 settembre al 3 ottobre 2016
Piazza Venezia, 3 – 00186 Roma – Palazzo Venezia
____________________________________
 
orari d’apertura :

Tutti i giorni dalle 9:00 alle 11:00
Artisti presenti in fiera:
 
Libero Andreotti
Afro Basaldella
Mirko Basaldella
Filippo de Pisis
Ferrazzi Ferruccio
Giuliano Geleng
Leonardi Leoncillo
Marisa Mori
Mario Sironi
Armando Spadini
Aleardo Terzi
 
 
 
 

Artisti presenti in galleria:

Severini Gino
Guerrini Giovanni
Morbiducci Publio
Chini Galileo
Andreotti Libero
Tamburi Orfeo
Funi Achille
Basaldella Mirco
Leonardi Leoncillo
Cambellotti Duilio
Martini Alberto
Carena Felice
Grassi Virgilio
Balla Giacomo
Sironi Mario
Savinio Alberto

.

ArteFiera Bologna 2016

ArteFiera Bologna 2016
Fiera internazionale di arte contemporanea
dal 29 gennaio al 1 febbraio 2016
Viale della Fiera, 20 40127 Bologna

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ArteFiera Bologna 2015

“ArteFiera Bologna 2015”

Fiera internazionale di arte contemporanea

del 23 al 26 de enero de 2015
Viale della Fiera, 20 40127 Bologna

 

Artistas presentes en la feria:

Savinio Alberto

Martini Alberto

Basaldella Mirko

Basaldella Afro

Balla Giacomo

Marini Marino

Sironi Mario

 

Artistas presentes en la galería:

Severini Gino

Guerrini Giovanni

Morbiducci Publio

Chini Galileo

Andreotti Libero

Tamburi Orfeo

Funi Achille

Basaldella Mirco

Leonardi Leoncillo

Cambellotti Duilio

Martini Alberto

Carena Felice

Grassi Virgilio

Balla Giacomo

Sironi Mario

Savinio Alberto

 

Horario de apertura:

De viernes a domingo: 11.00-19.00

Lunes: 11.00-17.00

Arte Padova 2014

ArtePadova

25a Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea

dal 14 al 17 novembre 2013
 
Via Niccolò Tommaseo, 59
35131 Padova
 
Artisti presenti in fiera:

Savinio Alberto
Basaldella Afro
Balla Giacomo
Marino Marini
Sironi Mario
Basaldella Mirko
 
orari d’apertura:
Preview ad invito: giovedì 14 novembre ore 18.00
Apertura al pubblico: da venerdì 14 a domanica 16 ore 10.00 alle ore 20.00
lunedì 17 ore 10.00 alle ore 13.00

ArteFiera Bologna 2014

”ArteFiera Bologna 2014″

Fiera internazionale di arte contemporanea
dal 24 al 27 genaio 2014
Viale della Fiera, 20 40127 Bologna

Artisti presenti in fiera:

Savinio Alberto
Vespignani Renzo
Brunelleschi Alberto
Basaldella Afro
Balla Giacomo
Marini Marino
Sironi Mario
Mori Marisa
Alò Patrick

Orari d’apertura:
Da venerdì a domenica: 11.00-19.00
Lunedì: 11.00-17.00

Artisti presenti in galleria:

Severini Gino
Guerrini Giovanni
Morbiducci Publio
Chini Galileo
Andreotti Libero
Tamburi Orfeo
Funi Achille
Basaldella Mirco
Leonardi Leoncillo
Cambellotti Duilio
Martini Alberto
Carena Felice
Grassi Virgilio
Balla Giacomo
Sironi Mario
Savinio Alberto

Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma

Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma

 

dal 1 al 6 ottobre 2014

 

Palazzo Venezia, Via del Plebiscito,118 00186 Roma

 

Artisti rappresentati in fiera:

Balla Giacomo

Savinio Alberto

Leoncillo Leonardi

Sironi Mario

Basaldella Mirko

Basaldella Afro

Marisa Mori

Libero Andreotti

 

orari d’apertura :

Preview ad invito: giovedì 14 ottobre 19.00
Apertura al pubblico:
tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 20.00
giovedì dalle ore 11.00 alle ore 23.00

Allestimento

Arte Padova 2013

ArtePadova

24a Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea

 
dal 15 al 18 novembre 2013
 
Via Niccolò Tommaseo, 59 
35131  Padova
 
Artisti presenti in fiera:

Savinio Alberto
Brunelleschi Alberto
Basaldella Afro
Balla Giacomo
Furlan toni
Martini Alberto
Ghiglia Oscar
Biancini Angelo
Felice Carena
Severini Gino
Libero Andreotti
 
Orari d’apertura: Preview ad invito: giovedì 14 novembre ore 18.00
 
Apertura al pubblico:
da venerdì 15 a domanica 17 ore 10.00 alle ore 20.00
lunedì 18 ore 10.00 alle ore 13.00

Antiquaria Padova 2013

Antiquaria Padova 2013

XXVI edizione Mostra Mercato di  Antiquariato

dal 16-03-2013  al 24-03-2013
 
Via Niccolò Tommaseo, 59 –
35131  Padova

Artisti rappresentati in fiera:

Giacomo Balla
Umberto Brunelleschi
Alberto Martini
Mario Sironi
Gino Severini
Afro Basaldella
Giuseppe Rivaroli

Orari d’apertura:   

prewiev ad invito: venerdì 15 marzo dalle 16:00 apertura al pubblico dal 16 al 24 marzo:

Sabato, Domenica e festivi ore 10.00 – 20.00

Feriali: ore 15.00 – 20.00

Treviso Antiquaria 2013

Treviso Antiquaria

XIX Esposizione Nazionale di Antiquariato
dal 14 al 22 settembre 2013
Via Palestro 33/35 – Ca’ dei Carraresi 
Treviso
 
 

 

Artisti rappresentati in fiera:

Giacomo Balla
Alberto Martini
Oscar Ghiglia
Umberto Brunelleschi
Afro Basaldella
Felice Carena
Alberto Savinio
Gino Severini

 

orari d’apertura :

dal lunedì al venerdì ore 15.00 – 20.00

sabato e domenica ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 20.00

 

ArteFiera Bologna 2013

ArteFiera Bologna 2013

Fiera internazionale di arte contemporanea

dal 24 al 28 genaio 2013

 

Viale della Fiera, 20

40127 Bologna

 

 

Artisti rappresentati in fiera:

Sironi Mario

Guerrini Giuseppe

Severini Luigi

Cambellotti Duilio

Andreotti Libero

Basaldella Afro

Carena Felice

Funi Achille

 

Orari d’apertura:

Preview ad invito: giovedì 24 gennaio 12.00-19.00

Apertura al pubblico:
Dal venerdì 25 alla domenica 27 gennaio dalle ore 11.00 alle 19.00
Lunedì 28 gennaio dalle 11.00 alle 17.00

Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma 2012

Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma

dal 5 al 14 ottobre 2012

 

Palazzo Venezia, Via del Plebiscito,118
00186 Roma

 

Artisti rappresentati in fiera:

Brunelleschi Umberto
Severini Luigi
Savinio Alberto
Balla Giacomo
Basaldella Afro
Carena Felice
Alò Patrick

 

orari d’apertura :

Preview ad invito: giovedì 14 ottobre 19.00
Apertura al pubblico:
tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 20.00
giovedì dalle ore 11.00 alle ore 23.00