Ubaldo Oppi

Ubaldo Oppi

Ubaldo Oppi nasce a Bologna il 29 luglio 1889.
Nel 1907 si iscrive alla Scuola di Nudo dell’Accademia, diretta da Gustav Klimt.
Espone nel 1910, come artista esordiente, alla Ca’ Pesaro di Venezia e l’anno successivo è a Parigi, dove incontra Gino Severini, Picasso, Modigliani.

Torna in Italia nel 1912; partecipa nuovamente alla Ca’ Pesato e nel 1914 espone alla II Esposizione Internazionale d’Arte della Seccessione Romana. Allo scoppio della Grande Guerra in Italia, nel 1915, si arruola nel corpo degli alpini; viene imprigionato e vive, alcuni mesi, a Mauthausen, in cui realizza disegni e acquerelli, ispirati alla guerra.
Dopo il suo rilascio, nel 1919, partecipa al Salon des Indépendants, rimanendo a Parigi fino al 1922.

Tornato in Italia, fonda a Milano, insieme ad altri sei artisti, il gruppo Novecento, guidato da Margherita Sarfatti. Il nuovo gruppo si presenta per la prima volta alla galleria Pesaro di Milano e, nel 1926 al Palazzo della Permanente di Milano, Ubaldo Oppi espone le sue opere alla celebre I mostra del Novecento italiano.

Oppi è inviato a tutte le Biennali dal 1926 al 1932. La sua pittura media tra un genere naturalistico e metafisico; è considerato uno dei seguaci maggiori del Realismo Magico.
Dopo il 1932 si avvia la sua ultima attività pittorica che coincide con il trasferimento a Vicenza, dove sembra avere una propensione per i soggetti religiosi: affresca, concludendo con attenzione il lavoro di Adolfo De Carolis del 1926, Le storie francescane nella cappella di San Francesco nella Basilica di Sant’Antonio a Padova, mentre, tra il 1934 e il 1935, realizza gli affreschi per la chiesa di Santa Maria a Bolzano Vicentino. Nei suoi lavori ad affresco, il disegno ha un ruolo fondamentale.
Durante la Seconda guerra mondiale viene richiamato alle armi e accresce il suo ruolo militare con la nomina di tenente colonello, ma, a causa di una malattia, viene congedato.

Torna a Vicenza, dove muore il 25 ottobre 1942.