Tina Tommasini, figlia di Tiberio e Maria Tramontini, nasce a Treviso nel 1902. Il suo iter artistico è strettamente legato a quello dei suoi due fratelli, Annamaria, più grande di un solo anno e Nino, più piccolo di tre. I Tommasini crebbero in una famiglia agiata, studiarono, viaggiarono molto ed infine lavorarono insieme. Presero lezioni di pittura dal maestro trevigiano Aldo Voltonin (1892-1918), divisionista e impressionista, che però morì prematuramente e dopo di lui, i pur giovanissimi fratelli, non ebbero altri maestri e si orientarono autonomamente verso l’espressionismo e il verismo.
Le sorelle Tommasini, cominciarono a partecipare alle prime esposizioni a partire dal 1915, quando Tina aveva solo 13 anni, solo più tardi si unirà a loro anche Nino. Esposero per la prima volta alla Mostra d’Arte Trevigiana (1915), poi alla Permanente di Milano (1916), alla Ca’ Pesaro di Venezia (1923) chiamate da Gino Rossi. Della produzione di questa prima epoca giudizi positivi, se non addirittura lusinghieri, vengono riportati in un articolo di «Emporium», in cui si riferisce in particolare delle opere che le Tommasini esposero alla mostra personale tenutasi a Padova, presso la sede dei sindacati. La loro pittura, prevalentemente paesaggi e nature morte, viene definita «raccolta ed equilibrata», anche se in quella di Tina si ravvisa «una più vivace freschezza rappresentativa, alleata ad una virtù coloristica ed espressiva che deriva dal più cordiale contatto col vero». Dell’artista viene lodata inoltre la capacità di descrizione «garbata» e «onesta» che rende i suoi paesaggi «documentazione invidiabile della gloriosa e nobile Treviso».
Nel 1926, Tina e Anna Maria, espongono a Roma, nel Palazzo Augusteo, ottenendo la medaglia d’argento del Ministero dell’Istruzione. Dal 1930 vissero a Roma. Sono di questa epoca molte vedute e paesaggi urbani caratteristici della città.
Nel 1948, insieme a Nino e Anna Maria, Tina espose alla XXIV Biennale di Venezia, e sempre nello stesso anno, alla Quadriennale di Roma.
L’artista si occupò anche di illustrazione. Con il suo tratto semplificato e lineare, disegnerà soprattutto per la casa editrice di Adriano Salani, curandone le collane per i ragazzi.
Infine, nel secondo dopoguerra, tornata a Treviso, insieme a Nino e Anna Maria, darà origine, alla fabbrica di ceramica, la «Trevigiana», curandone la produzione di disegni e le decorazioni.
Muore a Treviso nel 1985.