Mino Maccari

Mino Maccari

Mino Maccari (autoritratto), artista italiano del novecentoMino Maccari nasce a Siena il 26 novembre 1898.

Proviene da una piccola famiglia borghese, partecipa come ufficiale di artiglieria di Campagna alla Grande Guerra e, tornato a Siena, studia Giurisprudenza, laureandosi nel 1920. La sua vera passione non sono gli studi giuridici, bensì il disegno e la pittura: nel 1924 cura la stampa per la rivista “Il Selvaggio”, in cui vengono pubblicate le sue prime incisioni e, dopo aver lasciato nel ’26 la carriera forense, è nominato Direttore del periodico che segue sino al 1942. In questi suoi primi anni di attività, in cui il quotidiano si era aperto alla critica artistica – letteraria, collabora con Ardengo Soffici, Ottone Rosai e Achille Lega.
Dal 1927 al 1930 Mino Maccari espone in diverse mostre nazionali e si trasferisce a Torino, dove è nominato caporedattore del giornale “La Stampa”.

Lavora molto nel settore editoriale e partecipa a testate come “Quadrivio”; “Italia letteraria”;
“L’italiano”; “Omnibus” di Leo Longanesi e, successivamente, scrive su il “Primato” di Giuseppe Bottai.

Amplia è la sua produzione di disegnatore: nel 1925 pubblica l’Album di Vallecchi, nel ’28 Il trastullo di Strapaese; nel 1931 realizza Linoleum.

Mino Maccari, nel 1934, illustra La vecchia del Bal Bullier di Antonio Baldini e nel 1942 pubblica la cartella Album, seguono Come quando fuori piove e Il superfluo illustrato.

La grafica di Mino Maccari è rivolta principalmente alla satira sociale e politica che sembra richiamare indirettamente le opere di James Ensor e George Grosz; mentre, in pittura, pur non discostandosi in maniera eccessiva dalle tematiche dei suoi disegni, accentua maggiormente l’aspetto fantastico, ma le rapide pennellate e le cromie dei suoi dipinti sono unite sempre dal suo segno grafico.

Dopo la Seconda guerra mondiale partecipa a numerose esposizioni e mostre personali: nel 1948 alla Biennale di Venezia gli viene assegnato il premio internazionale per l’incisione; nel 1962 gli è affidata la presidenza all’Accademia dei Lincei e l’anno successivo espone alla Gallery 63 di New York.
Partecipa, inoltre, a svariate esposizioni internazionali di grafica.

Nel 1977 presso il Palazzo Pubblico di Siena, la sua città natale, gli viene dedicata una mostra personale.

Maccari muore a Roma il 16 giugno 1989.