Luigi Sabatelli

Luigi Sabatelli

Luigi Sabatelli nasce a Firenze il 19 febbraio 1772.

Talento precoce nel disegno, all’età di otto anni ha come primi maestri Benedetto Eredi e Santi Pacini.

Il talento precoce di Luigi Sabatelli nel disegno

Nel 1784 inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Firenze, appena inaugurata dall’allora Granduca Pietro Leopoldo di Lorena. Durante questi anni al giovane Sabatelli viene dato il soprannome di Guercino, dovuto alla sua passione nello studio dei disegni del grande maestro di Cento.

Stabilitosi a Roma nel 1788, entra il contatto con i più importanti artisti che gravitano nella capitale pontificia e sopratutto incontra il Cavalier Tommaso Puccini. Questi è non solo il primo mecenate dell’artista, ma anche uno straordinario consigliere nello scegliere i soggetti di alcune tra le sue più importanti opere di questo periodo, tra le quali ci sono: le incisione per la serie dedicata all’Apocalisse, l’acquaforte con La Visione di Daniele, e il dipinto Davide e Abigail, per il Duomo di Arezzo.
Questi sono anche gli anni dove Sabatelli si avvicina all’Accademia dei Pensieri, fondata dal Felice Giani nel 1790, e sita presso Palazzo Corea. L’accademia, basata sulla centralità del disegno, vede la presenza, alle riunioni serali, di personlità del calibro di Vincenzo Camuccini, Pietro Benvenuti e Kock.

Luigi Sabatelli negli anni romani

Durante gli anni romani Luigi Sabatelli si dedica con grande foga alla produzione grafica, importanti per questo periodo sono i disegni che l’artista esegue della Colonna Traiana, dove riesce a estrarre volti e particolari, che vengono usati successivamente come modello per altre opere.

L’esperienza veneziana e il ritorno a Firenze

Dopo il lungo soggiorno nell’Urbe, Luigi Sabatelli, con l’aiuto economico del Marchese Capponi, parte alla volta di Venezia. Qui ha modo di studiare quel tonalismo così tipico dell’arte lagunare. L’esperienza veneziana finisce ben presto, e già nel 1795 è di nuovo presente a Firenze, dove per la prima volta si cimenta in un’opera a fresco.

Sabatelli realizza Il Ratto di Ganimede in un gabinetto del Palazzo del committente, ovvero il Marchese Gerini. L’opera ha un grande successo, e dal quel momento in poi tutte le famiglia della nobiltà fiorentina desiderano nella propria residenza un affresco di Sabatelli. Gli echi della sua maestria arrivano fino a Maria Borbone, Regina Reggente del Granducato di Toscana, la quale commissiona all’artista la realizzazione de Il Sogno di Salomone nella sua camera personale a Palazzo Pitti, cui succede quella per un grande affresco nel salone dello stesso Palazzo, che viene completato solo molti anni dopo. Sabatelli viene anche nominato pittore di corte e maestro del principe Carlo.

Egli si dedica anche all’insegnamente nell’Accedemia di Firenze prima, e sopratutto, dal 1808 in quella di Brera a Milano, dove si avvale della collaborazione di Francesco Hayez.

Gli anni 20 e 30 dell’800 vengono scandite da continui lavori per committenze pubbliche e private: nel capoluogo lombardo, per la Luigia Busca Serbelloni, decora con Le Nozze di Amore e Psiche in presenza di Giove la sala da pranzo; a Valmarena per la chiesa locale affresca la cupola con La Visione dell’Apocalisse.

Nel 1841 è di nuovo a Firenze per lavorare alla Tribuna di Galileo, realizzando una serie di scene di vita dello scienziato.

Luigi Sabatelli muore il 29 gennaio 1850 a Milano.