Leoncillo Leonardi
(Spoleto, 1915 – Roma, 1968)

Piatto con gatto
Piatto con uccellino
Piatto con figura astratta
Piatto con cinghiale
1950 ca.
Ceramica invetriata, Ø cm 25

Pubblicazioni:
Piatto con gatto
M. F. Apolloni, M. Cardarelli (curato da), Leoncillo – Le Ceramiche, Roma 2018, p. 61, n.11.

È poco plausibile che questi piatti con figure di animalistiche servissero per mangiare. Non è soltanto il rilievo interno a renderli improbabili per tale funzione, ma anche la posizione migliore per percepire la forza dell’immagine non è quella che li vorrebbe sopra un tavolo: nulla di meglio, si direbbe, che collocarli a parete, com’era d’altronde da tempo una consuetudine per ogni piatto di pregio, qualunque ne fosse stato il materiale.
Il picassismo di Leoncillo si manifesta nei piatti più che in ogni altra sua opera (con l’eccezione, su ben altro piano, del Ritratto di Mary). Lo sono con evidenza persino i soggetti e in specie il toro, mentre un’essenzialità graffiante e secca contraddistingue anche il gatto.
I piatti di Leoncillo sono numerosi e variano anche gli animali rappresentati. In una foto dell’artista nello studio di Villa Massimo si possono vedere diversi piatti con figure di animali appesi alla parete uguali a due a due: nel caso del piatto con i pesci abbiamo potuto confrontare il nostro esemplare con uno identico per forma in collezione privata, diverso solo per la distribuzione dei colori a smalto.
Sembra dunque, che sebbene ne producesse pochi esemplari, Leoncillo utilizzasse per questi piatti una forma a stampo, pratica certamente usata, secondo varie testimonianze, per produrre le targhe per i palazzi dell’INA Casa.

Enrico Mascelloni