Giuseppe Carosi

Giuseppe Carosi

Nel 1896 Giuseppe Carosi ha esordito, appena tredicenne, all’Esposizione della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, con una serie di acquerelli rappresentanti paesaggi. All’Accademia di Belle Arti di Roma ha avuto come maestro [Dario Querci] che lo ha formato alla semplicità del tratto nel disegno e all’uso dei colori brillanti nella pittura. All’Istituto Raffaele Sanzio ha studiato sotto la guida di Roberto e di Augusto Bompiani e dello scultore Paolo Bartolini. Ha presentato, a una mostra della Società Amatori e Cultori di Roma, l’acquarello Ritratto del fratello, in cui ha espresso naturalezza, quasi verismo. Ha esposto nella sezione giovanile della Esposizione internazionale di Venezia.

Giuseppe Carosi sapeva rendere vivo il paesaggio con sapienti chiaroscuri, con armonica gamma di colori, sempre vivaci ed eleganti. Ha decorato uno dei padiglioni della Mostra Internazionale di Torino, del 1911. Nel 1912 ha dipinto il fregio decorativo con la Cavalcata di Fermo, per il palazzo dei conti Vitali Rosati, a Fermo. Ha inciso angoli e scorci della campagna romana, in particolare le torri del Lazio. Tre suoi dipinti furono acquistati da Vittorio Emanuele III: La nebulosa, La casta Susanna e Gli zampognari. Sue opere sono conservate alla Galleria Capitolina e alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma.

Ha esposto a Roma con la Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti e con l’Associazione degli Acquarellisti romani. Era presente alle mostre della Secessione Romana, alla XIV Mostra Internazionale di Venezia, a Biennali e a Quadriennali romane, all’Esposizione d’Arte Sacra a Padova, alla Mostra del Grigio-verde a Napoli, al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1960.