Ferruccio Ferrazzi

Ferruccio Ferrazzi

Ferruccio Ferrazzi, artista italiano del novecentoFerruccio Ferrazzi nasce a Roma il 15 marzo 1891.
Dal padre, pittore copista, impara i primi rudimenti del mestiere. Intorno al 1904 Ferruccio Ferrazzi inizia il suo apprendistato presso la bottega di Francesco Bergamini, l’anno seguente frequenta la scuola Libera del Nudo, e parallelamente, i corsi serali dell’Accademia di Francia.
Alla LXXVII Esposizione della Società degli amatori e cultori di belle arti di Roma del 1907, espone, giovanissimo, un Autoritratto, sconvolgendo l’ambiente artistico romano. L’anno successivo, grazie ad una borsa di studio vinta, viene affiancato al pittore Max Roeder, grazie al quale entra in contatto con la comunità tedesca romana, mentre nel 1910 espone alla Biennale di Venezia. Un grande successo arriva per Ferruccio Ferrazzi nel 1911 quando la Galleria Nazionale d’Arte Moderna acquista il dipinto Il Focolare, esposto precedentemente all’Esposizione Internazionale di Roma.

Nel 1914, invece, per la prima volta si reca oltre i confini nazionali, visitando Parigi; nella capitale francese ha modo di entrare in contatto con le nuove avanguardie che andavano creandosi Oltralpe. Sono questi gli anni, inoltre, dove Ferrazzi risente di più degli influssi della poetica futurista, dovuti anche alla visita alla II Esposizione di pittura futurista a Faenza. Tra il 1916 e il 1917 espone prima alla LXXXV Esposizione Società Amatori e Cultori di Belle Arti, dove gli viene data una sala personale, e poi alla Kunsthaus di Zurigo. Nel 1919, risentendo ancora degli echi futuristi, partecipa alla Grande Esposizione italiana futurista a Milano. Agli inizi degli anni 20 continuano le personali sul suolo italiano, nel 1925 viene nominato Accademico di San Luca, e nei primi mesi dell’anno successivo Ferrazzi è protagonista all’Exhibition of Modern Italian Art alla Grand Central Art Gallery di New York. Nel 1929 insegna decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma.

Gli anni 30 si aprono con la partecipazione come membro della giuria di accettazione della prima Quadriennale d’arte nazionale a Palazzo delle Esposizioni, nel 1933 è nominato Accademico d’Italia, nonostante non fosse in possesso della tessera del partito nazionale fascista. In quegli stessi anni Ferrazzi entra in contatto con i più giovani artisti della scuola romana , come Cagli, e con loro espone ad un collettiva di disegni in memoria di Scipione.

Nel 1938 è presente alla Biennale di Venezia sia come espositore, con due encausti, che come membro della giuria. Durante gli anni del secondo conflitto mondiale si dedica alle grandi pitture parietali per l’ateneo di Padova e per la recente chiesa costrutita nel quartiere dell’EUR a Roma di Santi Pietro e Paolo. L’ultimo ventennio della sua vita è scandito da continue partecipazioni a mostre nazionali e internazionali, e alla ripresa dell’attività come scultore.

Ferruccio Ferrazzi Muore a Roma l’8 dicembre 1978.