Ettore Tito
Ettore Tito
Ettore Tito nasce a Castellammare di Stabia il 15 dicembre 1859.
Si sposta subito a Venezia, città di cui era originaria la madre. Nella città lagunare inizia i suoi studi all’Accademia di Belle Arti, avendo per maestro Pompeo Marino Molmenti.
La prima produzione pittorica dell’artista risente molto dell’influsso di Favretto e Mariano Fortuny. Nel 1887 esegue Pescheria Vecchia, quadro dal forte influsso favrettiano, che ottiene un grande successo, e che successivamente viene acquistato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Con il passare degli anni Tito si avvicina sempre di più alla grande pittura veneta del settecento che aveva modo di vedere dalle opere custodite in gallerie e chiese.
Durante l’arco dell’ultimo decennio del secolo, l’artista inizia a esporre in tutte Europa, nel 1893 conquista il primo premio alla mostra di Roma e nel 1900 vince, all’esposizione di Parigi, la medaglia d’oro.
Nel 1911, grazia all’opera Deposizione, che viene successivamente acquistata dal Museo di Bueno Aires, vince un altro prestigioso premio a Roma.
Proprio nella Capitale risiede tra il 1914 e il 1919, nello stesso anno gli viene dedicata una grande personale alla Galleria Pesaro di Milano.
Artisticamente Tito si occupa soprattutto di ritrattistica, subendo gli influssi di Giovanni Boldini e Sargent.
Nel 1929 viene nominato Accademico d’Italia e decora il soffitto della Chiesa degli Scalzi.
Nel 1936 partecipa alla sua ultima Biennale di Venezia
Muore a Venezia il 26 giugno 1941.