Duilio Cambellotti
(Roma, 1876 – 1960)

Le Danaidi
1950 ca.
Matita e acquerello su carta, cm 62 x 105

Bibliografia:
Duilio Cambellotti ceramista, catalogo della mostra presso la Galleria Terre d’Arte, Torino 2008.

Conosciamo un Vaso delle Danaidi plasmato da Cambellotti in terracotta nel 1951, dove appaiono solo una decina delle 49 figlie di Danao, in eterno punite nel Tartaro per aver ucciso i loro mariti e cugini – figli del re Egitto – la prima notte delle loro forzate nozze. Dal bordo si affannano a riempire il vaso con le loro piccole anfore, mentre da sotto l’acqua sfugge da una serie di beccucci aperti tutt’intorno, perfetta rappresentazione plastica dell’inutile impegno di colmare una conca sfondata, allegoria della futilità degli sforzi umani. I miti delle Danaidi e di Ipermnestra, l’unica che disobbedì al padre risparmiando suo marito Liceo, sono alla base della trilogia tragica di Eschilo, di cui sopravvive solo il testo de Le Supplici, l’antefatto del drammatico svolgimento che culminerà nella strage nuziale. Non risulta una rappresentazione de Le Supplici a cui Cambellotti abbia lavorato nel dopoguerra, ma può essere che questo grande disegno riguardasse un progetto mai realizzato di spettacolo a cui esso potesse servire da manifesto. Le donne, il vaso e l’acqua sono temi che Cambellotti rappresentò innumerevoli volte nella sua carriera, in cui la costruzione e progettazione di fontane monumentali o domestiche fu tanto felice quanto a lui congeniale e culminò nell’incarico della decorazione dell’intero Palazzo dell’Acquedotto Pugliese, vera e propria apoteosi del tema.

Marco Fabio Apolloni