Duilio Cambellotti
(Roma, 1876 – 1960)
Bozzetto per il manifesto de Le Eumenidi
1948
Tempera su carta, cm 70,3 x 74
Bibliografia:
Duilio Cambellotti dal Paradiso al Parnaso. Le Romanae Fabulae e l’Epos greco, catalogo della mostra di Lugano presso la Galleria Sperone Westwater, a cura di F. Parisi, Roma 2013, n.32, pp. 94-95.
Nel 1948 venne portata in scena a Siracusa l’Orestea di Eschilo, trilogia composta da Agamennone, Coefore e Eumenidi, la cui traduzione fu curata di Manara Valgimigli e musicata da Gian Francesco Malipiero. Cambellotti provvide alle scene, ai costumi e, come di consuetudine, al manifesto. L’artista realizzò per quest’ultimo due grandi tempere come modello per i litografi dello Stabilimento di Arti Grafiche I.G.A.P. di Roma incaricati della realizzazione a stampa. La scena scelta per rappresentare la trilogia è la visione iniziale delle Eumenidi, narrata dalla Pizia: Oreste appoggia i rami di ulivo fasciati di bende di lana, attributo rituale del supplice, sul cippo dell’Omphalos delfico, mitico centro della terra, implorando la benevolenza di Apollo. Sulle scale dell’Omphalos le Erinni – Aletto, Megera e Tisifone – personificazioni della vendetta, giacciono addormentate. Il colore delle carni sembra voler evocare certi toni della pittura vascolare greca a figure rosse. A partire dal 1940 circa Cambellotti giunse, infatti, nella produzione di manifesti per il teatro classico, ad una maggiore stilizzazione campendo le figure con tonalità, perlopiù rosse o nere, che eliminavano i dettagli anatomici. L’opera in esame è la prima idea del manifesto ed include la figura della madre di Oreste, Clitemnestra, ancora sanguinante accanto al figlio lordo del suo sangue. La figura di Oreste è nuda e rannicchiata e richiama la posizione dell’Aiace del manifesto del 1939, sebbene filtrata attraverso una maggiore stilizzazione. Nella successiva versione a tempera, pubblicata da chi scrive e da cui sarà tratto il manifesto, Cambellotti tolse la figura di Clitemnestra, aggiunse i dettagli a mattoni della scalinata e cambiò il colore dei serpenti sulle teste delle Erinni che saranno realizzati con un colore nero.
Francesco Parisi