Danilo Donati
Danilo Donati
Danilo Donati nasce a Roma il 6 Aprile 1926 a Luzzara.
Si forma sotto la guida di Ottone Rosai e in seguito studia all’Accademia di Belle Arti di Roma dove si diploma.
Nel 1954 inizia la sua carriera come costumista per gli spettacoli teatrali collaborando con i più importanti registi del momento.Nel 1959 si occupa di cinema, lavorando al film di Monicelli La Grande Guerra, un anno dopo comincia il sodalizio prima con Luigi Scaccianoce e in seguito con Pier Paolo Pasolini, per il quale realizza i costumi di scena di La ricotta, Edipo Re e infine per Il Vangelo secondo Matteo, opera che consente a Donati di ricevere la prima candidatura agli Oscar nel 1964.
Con l’amico Franco Zeffirelli, invece, lavora per una serie di film shakesperiani: La Bisbetica Domata nel 1967, e Romeo e Giulietta, pellicola che consente a Donati di vincere l’ambita statuetta nel 1969. Sempre nel ’69 viene chiamato da Fellini per la realizzazione dei costumi e della scenografia per il Satyricon, dove riesce a ricreare delle ambientazioni che lasciano pensare ad un mondo molto simile a quello dipinto da Hieronymus Bosch nel XV Secolo. Nel 1977 vince il secondo premio Oscar per il film Il Casanova, diretto sempre da Federico Fellini, nel quale Donati è in grado di ricostruire tutta l’opulenza della società veneziana nel ‘700.
Donati negli anni ’80 diminuisce sensibilmente la mole di lavoro nel cinema, specialmente dopo i problemi causati da Io, Caligola di Tinto Brass, girato nel 1979, ma distribuito solo nel 1984, e dopo la breve parentesi americana. Il tempo libero acquisito, dà modo a Donati di dedicarsi alla pittura e alla scrittura.
Nel 1994 viene chiamato da Roberto Benigni per lavorare nuovamente a due pellicole: Il mostro e La Vita è Bella. Nel 2001 sempre con il regista toscano si prodiga al suo ultimo lavoro cinematografico, il già citato La Vita Bella, e parallelamente è finalista del Premio Strega. Nello stesso anno muore a Roma.