Amedeo Bocchi

Amedeo Bocchi

Amedeo Bocchi nasce a Parma il 24 agosto 1883.

Inizia la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Parma, seguendo i corsi del maestro Crecope Barilli e termina gli studi nel 1902, presso la Libera Scuola del Nudo a Roma, in cui ha l’occasione di conoscere Giulio Artistide Sartorio, Camillo Innocenti e Antonio Mancini.

Le prime produzioni di Amedeo Bocchi

Le sue prime produzioni romane riguardano tematiche sociali come La rivolta del 1906 oppure, sempre dei primi anni del Novecento, Abbrutimento, Cassoniere, Pulitore di pennelli, ma dipinge  opere che hanno anche una forte inclinazione al Liberty come Fiori di Loto del 1905. Il tema paesaggistico ricorre in sue diverse opere, influenzato dai viaggi compiuti a Terracina e alle Paludi Pontine. Il tema della lotta di classe si accompagna, allo stesso tempo, verso il genere ritrattistico femminile.

Amedeo Bocchi, artista italiano del novecentoAmedeo Bocchi espone soprattutto alle mostre degli Amatori e Cultori di Roma, alle Esposizioni romane e fiorentine e alle Biennali di Venezia, dove nel 1910 partecipa e rimane entusiasta e ammirato dalla sala personale del secessionista viennese Gustav Klimt. Numerose sue opere sono di chiara ascendenza secessionista come le Tre Marie, realizzate due anni dopo la Biennale di Venezia, nel 1912, in occasione dell’Esposizione di Milano, in cui Amedeo Bocchi vince la medaglia d’oro.

Nei primi decenni del Novecento Amedeo Bocchi studia affresco a Padova nello studio del maestro Achille Casanova, artista liberty che lo coinvolge direttamente nella decorazione dell’abside della chiesa del Santo. La pittura murale di Amedeo Bocchi è influenzata dalle ricerche intimistiche del tempo, dall’Art Nouveau, visibile direttamente nel suo lavoro di ricostruzione della Sala d’Oro nel Castello di Torrechiara, poco distante da Parma. Di forte ascendenza simbolista è il trittico Le sorelle del 1916, nel pannello centrale è raffigurata La saggia mentre nei pannelli laterali La colta e La folle.

Allo scoppio della Grande Guerra si trasferisce, insieme a Brozzi, in Villa Strohl – Fern a Roma.

Espone Mattino d’estate e Malaria alla Biennale di Venezia del 1924, mentre nel 1926 Ragazza nuda. Sempre negli anni Venti entra nell’Accademia di San Luca; nel 1931 alla Quadriennale di Roma, dipinge i suoi famigliari: La sorella, la figlia, il viaggio nell’anima.

Fino agli anni Sessanta dipinge seguendo uno stile simbolista e lavora attivamente fino alla fine: nel 1967 ottiene la sua prima mostra retrospettiva e, nel 1972, riceve la medaglia d’oro dei benemeriti della cultura e dell’arte dal Presidente della Repubblica.

Amedeo Bocchi muore a Roma il 16 dicembre 1976.