Pittore, illustratore, cartellonista, decoratore, ceramista, scenografo, costumista, incisore, disegnatore di mobili e vestiti. Nasce a Palermo il 6 novembre 1970 da Andrea (1848-1928), acquarellista e litografo, e Rose Engel, di origine svizzera. Suo fratello minore Amedeo (1872-1955) fu un noto disegnatore scientifico. Cresciuto in un ambiente colto e liberale, apprese molto più in seno alla famiglia che nell’Accademia di Palermo, dove pure si era iscritto, abbandonandola però prima di terminare gli studi.
Inizia molto presto a collaborare con il padre come illustratore, imparando l’arte della riproduzione litografica e solo più tardi, nel 1898, si trasferisce a Milano.
Di particolare importanza per la sua carriera di cartellonista fu la collaborazione con le Officine Ricordi, dove era stato chiamato per intercessione dell’amico Giovanni Maria Mataloni (1869-1944). Per la Ricordi oltre ai manifesti, Terzi, disegna libretti musicali e cartoline illustrate, iniziando la fase più feconda della sua produzione come illustratore, realizzando manifesti che rimasero indelebilmente impressi nell’immaginario collettivo, come quelli per i Magazzini Mele e più tardi quelli notissimi del Dentol, con la scimmia appesa ad un ramo che si lava i denti, e quello per il colorificio Max Meyer, con il cucciolo che tiene il pennello in bocca. Nel contempo l’artista si occupa di illustrazione per riviste e libri, si ricordano le illustrazioni per «Il Giornalino della Domenica», le copertine a colori per la rivista «Ars et Labor» della Ricordi, quelle per «La Lettura», mensile del «Corriere della Sera» e le tavole illustrate per il libro per ragazzi Cantilene dei bambini, stampato dalla casa editrice «Novissima» e le illustrazioni per «Il Corriere dei Piccoli». Nel 1904 è nominato direttore e disegnatore della casa editrice romana Danesi, ma continua la sua collaborazione con la Ricordi.
Nel 1925 dirige la Scuola del libro di Urbino appena istituita, dove orienta la didattica verso la formazione pratica, insegnando disegno illustrazione, xilografia e calligrafia, incarico che mantenne fino al 1930. Nel contempo, nel 1928, cura la parte grafica e illustrativa dell’Enciclopedia Italiana. Nel 1930 torna a Milano dove prosegue la sua attività di illustratore di libri per ragazzi, in particolare per la collana La Scala d’Oro e di grafica pubblicitaria per la casa farmaceutica Wander di cui fu direttore artistico.
Essendosi inoltre misurato con molte discipline artistiche, come la ceramica, la moda e persino la progettazione di mobili, Terzi può correttamente esser definito l’artista artigiano alla maniera di William Morris, del quale per altro condivideva l’ideale socialista della necessità di diffondere a tutti l’arte, la cultura e la bellezza. Molto vicino a Duilio Cambellotti che aveva conosciuto a Roma nel 1903 e dietro consiglio del quale decise di cimentarsi con la ceramica, Terzi aveva partecipato nel 1923, proprio insieme al gruppo di Cambellotti, alla I Biennale di Arti Decorative di Monza, presentando un servizio di piatti che ottiene la medaglia d’argento.
Muore il 15 luglio del 1943 presso l’ultima sua dimora a Castelletto sopra Ticino.

 

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